Altro che “imbuto” della Castagnola cancellato: il problema resta eccome”. Il sindaco di Voltaggio, Michele Bisio, che per primo, nel 2016, aveva sollevato il problema del mancato allargamento del tratto finale della strada, la 163, che dalla Val Lemme conduce in Valle Scrivia, non condivide il tono positivo del comunicato diffuso dal commissario di governo Iolanda Romano dopo l’ultima riunione dell’Osservatorio ambientale del Terzo valico. In sostanza, erano stati annunciati lavori imminenti lungo la strada provinciale 7 (fino al confine con Fraconalto si chiama provinciale 163), che dal cantiere del Valico di Castagnola porta a Borgofornari, per un tratto di 3 km, per evitare disagi e pericoli creati dal camion generati dal cantiere di Castagnola agli automobilisti della Val Lemme diretti verso la Liguria per andare al lavoro o a scuola.

Terzo Valico: i lavori del tunnel di Castagnola
Il tunnel di Castagnola

A causa dell’irrigidimento del Comune di Ronco Scrivia – dice Bisio – invece di allargare tutta o quasi la strada provinciale 7, secondo quanto deciso dall’Osservatorio ambientale si interverrà solo per gli ultimi 3 km. In questo modo, il problema resta in località Cabannina, nei due rettilinei verso il Piemonte, dove la strada è larga 4,8 metri e dove, viste le dimensioni ridotte, non c’è la riga di mezzeria. Questo significa che quando, con l’avvio dello scavo del tunnel di valico a Castagnola, ci sarà su quella strada un camion ogni 7 minuti, si rischia il caos”. L’allargamento è stato limitato solo al tratto finale anche perché il Cociv non può più eseguire alcun esproprio, essendo scaduta la dichiarazione di pubblica utilità: altri terreni potrebbero essere recuperati solo grazie alla mediazione del Comune di Ronco Scrivia, che, secondo Bisio, sembra tutt’altro che disponibile a tornare sull’argomento. “Impossibile – dice ancora Bisio – pensare di installare, come è stato proposto durante la seduta dell’Osservatorio, semafori intelligenti che impongano ai camion una velocità dei 30 km orari. Si deve intervenire anche sulla parte esclusa dall’intervento, in qualche modo”.