Riceviamo e pubblichiamo :
Oggi in Consiglio regionale ho interrogato la Giunta Cirio sulla grave emergenza ambientale che sta interessando torrenti e laghi a valle della diga della Lavagnina. L’invaso, nel territorio dell’alessandrino, è gestito da Iren Acqua, che lo scorso giugno ha svuotato il bacino per importanti lavori di manutenzione. Da prescrizioni delle Aree protette dell’Appenino Piemontese, gli interventi si sarebbero dovuti concludere entro marzo, così da tutelare la fase riproduttiva delle specie ittiche presenti, che avviene nel periodo primaverile. Iren Acqua aveva giustificato il ritardo nell’avvio delle attività con le precipitazioni intense della primavera.
Quanto poi verificatosi nel corso dell’estate, da giugno in avanti, ha lasciato tutti a bocca aperta. A causa dei lavori si è infatti verificato uno sversamento di enormi quantità di fango e di detriti nei torrenti e nei laghetti a valle, di fatto cancellati, con una grave compromissione della fauna e della flora locali. Un’emergenza per la quale tuttora non si è trovata una soluzione, tanto da costringere la popolazione a manifestare pubblicamente e a lanciare una raccolta firme online che, alla giornata di oggi, ha raccolto oltre 10mila sottoscrizioni.
Alla Giunta Cirio abbiamo chiesto come la Regione abbia monitorato lo svolgimento dei lavori, essendo il territorio interessato rientrante fra le Aree protette a gestione regionale. Nonostante ciò, e nonostante l’importanza della vicenda per la popolazione, l’Assessore Marnati se n’è lavato le mani e ha risposto che la Regione Piemonte non è tenuta ad effettuare controlli sulle singole operazioni, nonché che il monitoraggio è in capo al gestore dell’invaso. Lo stesso gestore, insomma, che ha causato la devastazione di torrenti e laghetti.
Marnati ha poi aggiunto che non possono essere considerati eventuali impatti dei lavori sulla balneazione nelle piscine naturali a valle dell’invaso, in quanto laghetti non annoverati nel Portale Nazionale delle acque di balneazione. Come se il problema fosse limitato alla balneazione e non vi fossero, invece, più generali danni ambientali e turistici… La Giunta ha quindi chiarito come Arpa e Provincia abbiano preso in carico le problematiche ambientali fin dalle prime segnalazioni, svolgendo verifiche e sopralluoghi. La Regione Piemonte, in estrema sintesi, non ha mosso un dito.
Come Movimento 5 Stelle continueremo a monitorare la situazione e tenere alta l’attenzione al fianco di associazioni, comitati, cittadini e amministratori locali. Va trovata il prima possibile una soluzione che metta fine a questo disastro.
Pasquale Coluccio, Consigliere regionale M5S Piemonte