Dopo l’esito dell’autopsia è arrivato il nulla osta del magistrato per i funerali che saranno celebrati lunedì 15 gennaio alle ore 15.00 nella chiesa parrocchiale di Vignole Borbera.  La causa della morte di Mattia e Luca Baroni, è avvenuta probabilmente per intossicazione inalatoria, causata del monossido di carbonio, sprigionato dalla caldaia difettosa, sistemata all’interno dell’abitazione.

Luca, 48 anni e Mattia 20 anni, rispettivamente padre e figlio, sono deceduti nella notte tra domenica 7  e lunedì 8 gennaio, nel loro appartamento in località Mulino 9 di Vignole Borbera. Al momento della tragedia in casa c’era anche la compagna di Luca, Mariangela Mele, 44 anni, anche lei deceduta.

I funerali di Mariangela si terranno nella chiesa di Arquata alle 11 del mattino.

Intanto i tecnici stanno accertando le condizioni della caldaia a metano, che a un primo esame risulta essere obsoleta e priva dell’adeguata manutenzione.

La causa di morte per inalazione di monossido di carbonio è più frequente di quanto non si pensi, si tratta infatti, di un gas che deriva dalla combustione incompleta degli idrocarburi, è incolore e inodore quindi di difficile identificazione. Esistono in commercio rivelatori di questo gas in molti casi letale, piccoli apparecchi da installare nelle abitazioni, con costi relativi che si aggirano intorno ai 50 euro.

Come spiegano i tecnici, il monossido di carbonio può essere presente negli ambienti anche a bassi livelli, può essere sprigionato da un forno a gas che non brucia bene, ma anche da una stufa e da un caminetto a legna, per questo motivo è  necessario areare le stanze prima di soggiornarvi ed evitare di andare a dormire con stufe e camini accesi. In questi casi il monossido di carbonio provoca cefalea, mialgia, vertigini o sofferenze neuro-psicologiche.

L’importante è riconoscerne i sintomi, che non sempre sono palesi.