I laghi del Gorzente
I laghi del Gorzente

Perché Mediterranea delle Acque non paga alcun canone al Comune di Bosio per l’uso idroelettrico dell’acqua prelevata dai laghi del Gorzente? Il prelievo oltretutto, è ancora legittimo? Se lo chiedono i cittadini di Bosio riuniti in “Rispetto Bosio”, il gruppo che sta facendo “rumore” su un’altra vicenda relative alle dighe costruite a fine ‘800, cioè il mancato pagamento dell’Imu e dell’Ici sui manufatti medesimi che frutterebbe al Comune circa 1,2 milioni di euro.

laghi gorzente
Un’altra immagine del laghi del Gorzente

Mediterranea delle acque (gruppo Iren) attende il rinnovo della concessione riferita all’uso idropotabile per alimentare Genova, scaduta nel 1996, con un utilizzo “accessorio” dell’acqua per fare energia elettrica tramite la centrale di Isoverde, nel Comune di Campomorone, sul versante ligure, ottenendo ricavi, si presume, anche grazie agli incentivi statali per le energie rinnovabili. Nel 2007 la Regione Piemonte ha provvisoriamente concesso di proseguire l’attività in questione in attesa del rinnovo, autorizzando, per altro, l’utilizzo per altre due centraline idroelettriche. Poi c’è il permesso specifico di produrre energia elettrica relativo alla piccola centrale del lago Lavezze, sempre in Liguria, rinnovata nel 1992 per trent’anni dalla Regione Liguria. L’attenzione di Rispetto Bosio è puntata sulla prima concessione. La Regione Piemonte, rilevano i cittadini bosiesi documenti alla mano, esprimendo un parere sui lavori, ancora in corso da dieci anni, sul Lago Badana (uno dei tre laghi del Gorzente, capaci, in totale, di contenere oltre 12 milioni di metri cubi di acqua), ne 2010 ha messo nero su bianco: “Trattandosi di una concessione da tempo scaduta occorrerà rivedere le condizioni pregresse riferite al Badana, interamente in Piemonte, e ai laghi Lungo e Lavezze, condiviso con la Liguria”. Da Torino sostenevano che in base alla legge e a una serie di sentenze “possono essere trasferiti al di fuori del bacino idrografico di appartenenza (in questo caso il bacino del Po, ndr) solo volumi di acqua riferiti all’utilizzo idropotabile”.

Il lago Badana, vuoto dal 2006
Il lago Badana, vuoto dal 2006

Sempre dai documenti, emerge che per tale scopo Mediterranea delle Acque può usufruire di 600 litri al secondo, che nessuno intende negare essendo utili alla popolazione genovese. Il punto riguarda gli altri 300 litri al secondo che, come fanno notare da Bosio, vengono impiegati per la centralina idroelettrica di Isoverde. Su tale aspetto, la Regione Piemonte aveva scritto: “Il trasferimento di acqua oltre il displuvio del bacino del Po (cioè oltre l’Appennino, in Liguria, ndr) di una quantità eccedente la quantità autorizzata per l’idropotabile deve essere considerato contrario alla normativa e pertanto dovrà essere rivisto”. “A nostro avviso – dicono i bosiesi – la Regione nel 2010 avrebbe dovuto ridiscutere immediatamente la concessione e i quantitativi di acqua prelevata, superiori a quanto previsto. Ciò infatti può causare problemi dal punto di vista ambientale, con l’impoverimento dei torrenti del bacino dell’Orba fino alla pianura. C’è poi quanto stabilito dal referendum del 2011 sull’acqua che deve rimanere un bene pubblico, mentre qui si fanno ricavi notevoli mentre la popolazione resta in sostanza a bocca asciutta”.

Il gruppo Rispetto Bosio durante la manifestazione dedicata all'Ici e all'Imu sulle dighe
Il gruppo Rispetto Bosio durante la manifestazione dedicata all’Ici e all’Imu sulle dighe

Il rinnovo della concessione, sottolineano da Bosio, dovrebbe avvenire nel 2018, dopo anni di proroghe difficili da spiegare. In altre regioni italiane, oltretutto, l’uso idroelettrico dell’acqua porta notevoli soldi ai Comuni dove avviene il prelievo di acqua. Non a Bosio né nei comuni limitrofi “poiché non è mai stato costituito un Bacino imbrifero montano (Bim), ente che avrebbe consentito di introitare i canoni che i concessionari di grandi derivazioni d’acqua per la produzione di forza di motrice idroelettrica sono tenuti a corrispondere grazie a una legge del 1953. Soldi che devono essere impiegati esclusivamente a favore del progresso sociale ed economico delle popolazioni interessate”. Alla Mediterranea della Acque abbiamo chiesto conto del presunto mancato pagamento al Comune di Bosio dei canoni riferiti alla centralina di Isoverde e sul rischio di impoverimento dei torrenti sul versante piemontese ma la società ha preferito non rispondere.