Mongiardino Ligure. La Corte dei Conti decreta il dissesto del Comune

La sindaca si oppone e chiede un incontro al Prefetto

0
1720

Si parla di dissesto finanziario quando un ente non è più in grado di assolvere alle ordinarie funzioni e ai servizi definiti indispensabili, quando nei confronti dell’Ente esistono crediti di terzi ai quali non si riesce a far fronte con il mezzo ordinario del riequilibrio di bilancio né con lo strumento straordinario del debito fuori bilancio”.

Questo è quanto stabilisce l’art.244 del Testo Unico sull’ordinamento locale. Non è esattamente quanto sta succedendo a Mongiardino Ligure, ma gli assomiglia molto. In pratica quando nel 2019 è stata eletta sindaco, Alessia Morando ha trovato un debito di 210 mila euro, causato in particolare dall’evasione fiscale. Per correre ai ripari la nuova amministrazione ha approvato un piano di riequilibrio spalmato in quindici anni, con una serie di provvedimenti, che vanno dalla ricerca degli evasori all’innalzamento dei tributi locali.

Ma per redigere il piano di rientro con le poche forze umane a disposizione, e con i molti intoppi trovati lungo il percorso, come i debiti fuori bilancio, i tempi sono slittati di 10 giorni così, non per lassismo, ma è stata adottata un’interpretazione data da una sentenza della Corte dei conti della Campania che riguarda appuntio i  termini di presentazione del piano.

Ma quando il Comune ha presentato il documento,  in questo caso la Corte dei conti è stata assolutamente inflessibile e ne ha quindi decretato il dissesto. La conseguenza è che una commissione esterna all’amministrazione comunale gestirà il debito.  Non si tratta di un commissariamento del Comune, in questo caso l’amministrazione attuale resta in carica mentre la commissione ha un anno di tempo per rimettere in ordine i conti.

Sarà molto  interessante vedere il risultato degli “esperti”, considerato che l’amministrazione guidata dalla Morando ha già messo in atto rimedi che, come sperato, stanno dando ottimi frutti. Infatti, per la prima volta lo scorso anno le spese comunali sono state sostenute in proprio senza far ricorso agli anticipi della banca.

L’amministrazione comunale ha deciso di opporsi al provvedimento ed ha richiesto un incontro in prefettura.