Sembra quasi una barzelletta se non fosse che dietro ci sono un’indagine penale e una frase considerata pericolosa per la pubblica incolumità essendo stata pronunciata da un cacciatore. E che cacciatore: si tratta infatti del presidente regionale di Federcaccia, Bruno Morena, nato e residente in provincia di Alessandria. Da mesi è infatti senza porto d’armi e lo resterà almeno per un bel po’. Lo scorso anno la Procura della Repubblica di Asti avviava un’indagine sul commercio di lepri dall’Est europeo: in sostanza, secondo la tesi degli investigatori, gli animali acquistati all’estero, precisamente Romania, Ungheria e Bulgaria, sarebbe state potenzialmente malate ma sarebbero state lo stesso liberate nel territorio astigiano e alessandrino senza essere controllate, venendo fatte figurare per lepri autoctone, un modo per utilizzare i fondi destinati alla caccia in modo indebito. I reati ipotizzati sono truffa aggravata ai danni dello Stato e falsità materiale e ideologica commessa dal Pubblico Ufficiale. Morena, sempre lo scorso anno, era stato ascoltato al telefono dagli investigatori mentre parlava con una persona che aveva il cellulare intercettato nell’ambito dell’indagine in questione. Il tema, sostiene il presidente dell’associazione venatoria, era il rinnovo delle cariche in un Ambito territoriale di caccia (Atc) dell’Astigiano: riferendosi a un’altra persona coinvolta nelle elezioni dell’Atc, Morena aveva detto “e voi sparategli un colpo!”, frase ritenuta potenzialmente pericolosa dagli investigatori poichè pronunciata da una persona che utilizza il fucile per andare a caccia.

Bruno Morena

Contro il provvedimento della questura di Alessandria, che aveva disposto il ritiro del porto d’armi, Morena si era rivolto al Tar chiedendo per ora di sospendere il provvedimento ma gli andata male: i giudici hanno infatti messo nero su bianco nell’ordinanza con la quale è stata respinta la richiesta di sospendere l’atto: “Il tenore della conversazione telefonica non denota soltanto un uso disinvolto e poco controllato del linguaggio, ma palesa l’esaltazione di una condotta antigiuridica, mediante espressioni (“Voi sparategli un colpo”) che, pur prive di idoneità persuasiva o anche solo suggestiva, rivelano comunque nel loro autore una personalità non aliena da tratti di spregiudicatezza e di intolleranza”. Per cui, ha stabilito il tribunale amministrativo, la revoca del porto d’armi è legittima per “tutelare l’ordine pubblico…tanto più nel contesto di relazioni improntate a “profonda ostilità”, secondo quanto riferito dallo stesso ricorrente”. I rapporti con la persona destinataria della frase, quindi, erano tutt’altro che idilliache. Morena, da parte sua, dice: “Sto valutando se impugnare questa ordinanza o attendere la sentenza di merito. Per altro, non ero neppure convinto di presentare questo ricorso. Come sempre rispetto le leggi e le sentenze ma mi aspetto che in sede di merito si faccia chiarezza: in questa occasione i giudici hanno utilizzato un’ampia discrezionalità nell’applicare le norme. Se ho sbagliato ne prendo atto”. Alla fine del 2017 il vice di Morena in Federcaccia regionale, Alessandro Bassignana, aveva lasciato l’incarico e l’associazione in polemica contro i dirigenti: aveva chiesto inutilmente a Morena di dimettersi proprio per la vicenda in questione. Il presidente aveva presentato le dimissioni chiedendo però il voto del Consiglio, che le aveva prontamente respinte.