Il Consorzio forestale della Val Lemme c’è, ora si spera nel bando per ottenere i fondi pubblici. Il Consiglio comunale di Voltaggio ha approvato lo statuto del consorzio pubblico-privato così come hanno fatto anche Carrosio e Fraconalto. Sono circa sessanta i proprietari di boschi che hanno aderito, oltre ai tre Comuni. Le Aree protette dell’Appennino Piemontese al momento sono rimaste fuori poiché non possiedono aree in Val Lemme ma hanno solo terreni in concessione dalla Regione. L’ente di Bosio ha invece deciso di aderire al consorzio forestale dell’Alto Ovadese, in corso di costituzione. Come è stato spiegato in Consiglio comunale, il consorzio punta a contrastare il frazionamento delle proprietà e a rendere redditizi i boschi, altrimenti destinati all’abbandono, puntando in particolare sul legname da opera, cioè per travi e paleria. Il bando ministeriale mette a disposizione, tra l’altro, i fondi per coprire i costi di costituzione e di promozione dell’attività del consorzio, per il censimento delle aree interessate e per l’acquisto di materiali e attrezzature necessari per le attività di gestione tecnico amministrativa come pc e altre apparecchiature.

Nel Consiglio comunale di Voltaggio Fabrizio Masarin, tecnico incaricato di seguire l’iter della creazione del consorzio, ha spiegato che “il consorzio vuole puntare a creare lavoro per chi abita in queste zona montane”. In totale, sono circa 800 gli ettari di bosco che faranno parte del consorzio, il primo del genere sull’Appennino piemontese. “Siamo soddisfatti – commenta il vicesindaco, Maurizio Bisio -. Se il consorzio, come auspichiamo, verrà finanziato, avrà un effetto attrattivo”. Già nel 2009, grazie al Forum degli abitanti dell’alta Val Lemme, guidato da Giovanni Carrosio e con Lorenzo Repetto, venne tentata la creazione di un consorzio ma il progetto naufragò. Lo stesso nel 2013 con la proposta di un consorzio per la viabilità forestale: dopo un avvio positivo, in tanti si sfilarono.