Piccolo è bello ma i problemi sono davvero grandi. Da tempo le scuole dei piccoli paesi sono a rischio chiusura per via del numero sempre esiguo di alunni.
A Grondona succede che il prossimo anno scolastico ci sarà quasi il doppio dei bambini rispetto a oggi. Un’ottima notizia per questo plesso, dedicato a Galileo Galilei e considerato scuola di montagna, con qualche vantaggio in più rispetto alle altre. I neo iscritti sono bambini di famiglie del posto che hanno scelto, per motivi affettivi e di organizzazione, di lasciare qui i propri bimbi anziché portarli ad Arquata Scrivia, dove per altro gli scolari vengono trasferiti con uno scuolabus. Poi c’è qualche nuovo nato in più rispetto agli altri anni.
Il raddoppio o quasi degli alunni comporterà però non pochi adeguamenti all’edificio e soprattutto più insegnanti, se arriveranno, perché non ci sono certezze in tal senso. “Da 10 – spiega l’assessore Flavio Pratolongo – gli alunni dovrebbero passare a 16-17, se verranno confermate tutte le iscrizioni in vista del prossimo anno scolastico. Per la nostra realtà è un ottimo risultato poiché mantenere la scuola per Grondona è di importanza vitale. Tutti siamo cresciuti nella “Galilei” ed è importante che anche i nostri figli possano fare altrettanto”.
Gli alunni, al momento, sono tutti inseriti in una pluriclasse ma se raddoppieranno o quasi potrebbe sorgere qualche difficoltà: “Fino a 19 – prosegue l’assessore – non è prevista la creazione di una seconda classe. Abbiamo già chiesto però al dirigente scolastico di attivarsi per cercare di evitare una pluriclasse troppo numerosa e di avere quindi più insegnanti. In tal senso dobbiamo anche pensare anche a un’eventuale creazione di una seconda aula nella scuola da aggiungere agli spazi esistenti”.
La decisione di lasciare i propri figli in paese è spiegata così da Giulio Ghezzi, consigliere comunale: “E’ una realtà considerata più protetta e “familiare”, poi c’è il fatto che più o meno siamo tutti siamo diventati grandi nella “Galilei”…Per questo ho deciso di iscrivere a Grondona il mio bambino”.