Partito il riordino dei libri antichi del De Simoni, lasciati negli scatoloni.

Il Comune ha ottenuto 14 mila euro dalla Fondazione Crt per censire il fondo donato dallo storico gaviese.

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Gli scatoloni dove per anni sono stati tenuti i libri antichi del fondo De Simoni

Libri antichi lasciati negli scatoloni chissà da quanto tempo. Il Comune di Gavi sta cercando di rimediare a questa brutta situazione, ereditata dalla precedente amministrazione, riferita ai testi del fondo De Simoni, donato all’ente nell’800 dallo storico locale, autore degli Annali di Gavi. Gli scatoloni, totalmente inadatti alla conservazione di documenti e soprattutto di testi del genere, erano stati trovati in quella che doveva essere l’enoteca del Gavi dopo l’insediamento dell’amministrazione guidata dal sindaco Carlo Massa, nel 2020, e sono poi stati trasferiti negli spazi di proprietà del Comune nei garage seminterrati sotto la palazzina Principessa Gavina, in via Roma, in attesa di essere riordinati e conservati in maniera adeguata, insieme all’archivio comunale. Il fondo De Simoni è costituito da circa 4mila volumi, risalenti a varie epoche ed è stato avviato, con l’autorizzazione della Soprintendenza, il censimento, operazione dalla quale sono emersi testi datati ‘500 e ‘600, che hanno destato un certo interesse fra gli esperti e che sono quindi in corso di valutazione.

Scaffali con brevetto block fire compattanti: in caso di incendio si chiudono ermeticamente

Il Comune ha bisogno di risorse ingenti per l’allestimento dell’archivio e per il riordino del fondo De Simoni. Per quest’ultimo ha ottenuto 14mila euro dalla Fondazione CRT – Cassa Risparmio Torino. I costi sono saliti anche a causa dell’incendio che due anni fa ha distrutto il tetto del “Principessa Gavina”. I vigili del fuoco hanno imposto l’uso di scaffali con brevetto block fire compattanti: in caso di incendio si chiudono ermeticamente comprimendo i volumi al loro interno e ne garantiscono la protezione.