Pendolari: treno cancellato per tre giorni di fila da Arquata a Milano.

Gravi disagi sulla linea Arquata - Tortona - Pavia – Milano, gestita dalla Trenord. Per la Acqui-Ovada-Genova gli utenti chiedono alla Regione Liguria di non firmare per ora il contratto di servizio con Trenitalia per i prossimi 15 anni

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La stazione ferroviaria di Arquata

Ferrovie sempre peggio dal punto di vista dei pendolari. Due linee in particolare ieri sono finite sotto la lente di ingrandimento delle associazioni e dei comitati che tutelano chi viaggia ogni giorno. L’Associazione Pendolari Novesi denuncia una serie di gravi disservizi sulla tratta Arquata – Tortona – Pavia – Milano, gestita dalla Trenord, cominciati lunedì e riferiti ai treni 2162 e 2165, soppressi o in ritardo per tre giorni di fila, creando caos indicibili. Lunedì il primo convoglio, in partenza da Arquata alle 6,44 per Milano Certosa, è stato cancellato mentre il 2160 era in ritardo di 15 minuti per raccogliere i pendolari di entrambi i treni. “I pendolari novesi – spiegano dall’associazione – in arrivo a Tortona con il bus delle 6,08 sono riusciti a prendere il treno 2180 Sestri Levante – Milano Centrale perché un viaggiatore si è attardato a parlare qualche minuto con il capotreno per chiedere informazioni”. Stesso giorno: treno Milano Centrale – Arquata Scrivia 2165 cancellato. Alcuni pendolari – dicono ancora dall’associazione novese – sono saliti su intercity 679, gli altri hanno preso il treno regionale per Genova in partenza alle 18,25 (2193). Il bus 2165A, in partenza da Tortona alle 19,21, ha aspettato i pendolari perché alcuni pendolari novesi sono in contatto con la ditta Passera (ufficio di coordinamento e numeri degli autisti) e in qualche modo sono riusciti ad avvertire”.

Andrea Pernigotti

Il giorno dopo situazione in sostanza identica sia all’andata ad Arquata sia al ritorno da Milano. Oggi, mercoledì, lo stesso treno Arquata – Milano 2162 dell 6.44 cancellato per il terzo giorno consecutivo, il treno 2160 anche stavolta in ritardo di 15 minuti per raccogliere i pendolari di entrambi i treni. “I pendolari novesi in arrivo a Tortona – spiegano ancora da Novi – con il bus delle 6:08 sono riusciti a prendere il treno 2180 Sestri Levante – Milano perché l’autista del bus ha telefonato in stazione a Tortona chiedendo di far aspettare il treno per qualche minuto”. Andrea Pernigotti, presidente dell’Associazione Pendolari Novesi, commenta: “Non riusciamo a comprendere che cosa possa essere successo di così grave tale da paralizzare il treno 2162 per tre giorni consecutivi e impedirne il ripristino. Un fatto certo è che, se avviene una soppressione al mattino, su verificano ripercussioni la sera, tali da provocare addirittura la soppressione di ulteriori treni. Un ulteriore disagio è costituito dal fatto che è diventato di fatto impossibile dirigersi a Milano Certosa con un treno diretto e molti che lavorano o studiano in quella zona di Milano ne hanno risentito pesantemente, dovendosi appoggiare ai treni suburbani del passante da Milano Rogoredo con un cambio in linea”.

La stazione di Ovada

Intanto, l’amministrazione regionale ligure si appresta a firmare il rinnovo del contratto di servizio con Trenitalia per ben 15 anni ma i Pendolari della valle Stura ed Orba per la linea Genova-Ovada-Acqui, i Pendolari Levante Ligure, il Comitato Cinque Terre, i Pendolari Savona-Genova e il Wwf-Italia Liguria chiedono di sospendere ogni sottoscrizione in quanto “non ci sono sufficienti garanzie, come ha dimostrato il disastro della gestione del gelo. Ma è anche un problema di assenza di sufficienti garanzie anche per quel che riguarda la gestione quotidiana ordinaria, ed è un problema di mancanza di prospettive per il futuro”. Le associazioni dei pendolari chiedono “un congruo periodo di riflessione per ridefinire, in accordo con le nostre proposte, il futuro del trasporto ferroviario in Liguria e i contenuti del nuovo contratto di servizio”. Si chiede inoltre che i piani di di emergenza dedicati alla neve e al gelo “vengano sottoposti alla valutazione degli utenti. Questo sia per quel che riguarda l’aspetto logistico (manutenzione, mezzi sostitutivi) che per quello dell’informazione, anch’essa sovente inadeguata, con l’adozione di penali stringenti e severe in caso di inadempienza a carico dell’impresa ferroviaria”. Rispetto alla gestione ordinaria del servizio, chiedono, tra l’altro, miglioramenti nel servizio con una “riduzione dei tempi di percorrenza a parità di fermate rispetto agli standard attuali, e una verifica rigorosa da parte della Regione sugli orari offerti dall’impresa ferroviaria; Controlli e monitoraggi da ripensare radicalmente, interventi sulle infrastrutture, rinnovo del materiale rotabile e una politica tariffaria concordata con l’utenza”. Ora si attende la risposta della Regione Liguria.