La Rai sperimenta sulla sua “pelle”, come sia complicato lavorare nelle valli appenniniche, pressochè prive di collegamento internet. Questa mattina la troupe dello storico programma di Rai1, Unomattina, è arrivata a Carrega Ligure, paese dell’Alta Val Borbera, il tema della trasmissione era raccontare il divario digitale nelle aree montane italiane.
“Al giornalista in studio – dice il Sindaco di Carrega – avrei voluto aggiungere che la gente che vive in Appennino non ha bisogno di pullman che la deportino dove il segnale c’è, Alessandria o Torino. Le nostre comunità hanno bisogno di servizi primari, di equità, di voce per i loro problemi. C’è un paese che viaggia a due velocità da troppo tempo nel silenzio di tanta politica. Noi con queste infrastrutture fisiche e digitali, ridotte e scassate, sperimentate anche dalla Rai stamani, conviviamo e lavoriamo tutti i giorni: Amministrazione pubblica, operatori economici e cittadini che viaggiano se va bene a 60kbs e con problemi anche solo nel traffico voce con il loro cellulare. I danni sono evidenti. Anche per Unomattina, per il servizio pubblico, per lo Stato che qui arriva a singhiozzo. Siamo rimasti indietro di vent’anni, considerati lontani da molte Istituzioni, da oggi più lontani anche per il servizio pubblico di informazione. Uncem è stata al nostro fianco e lo sarà, ne siamo certi. Speriamo almeno che quanto successo oggi serva ad attivare imprese e Enti, Regioni, Parlamento e Governo. E soprattutto a risvegliare la loro voglia di lavorare per l’Appennino“.