Ci sono tutte le cave di deposito e di prelievo richieste dal Cociv nella delibera della Regione, pubblicata oggi, con la quale è stato approvato, come annunciato il 4 luglio scorso, l’aggiornamento del piano cave e del piano del traffico per i lotti 3, 4 e 5 del Terzo valico. Sono Cascina Pecorara a Tortona (159.260 metri cubi di smarino); Cascina Polidora a Novi Ligure (222.222 mc); Cascina Guendalina (740.741 mc), Cascina Cascinone (74.074 mc), Cascina Ponzana (251.852 mc) e Cascina Vassuria (229.630 mc), tutte a Pozzolo Formigaro; cascina Guarasca 1 (251.852 mc) e Guarasca 2 (407.407 mc) ad Alessandria; cascina Opera Pia 2 a Sezzadio (451.852 mc), oltre a due siti a Novara, Cascina Bettole a Bettole di Romentino (37.037 mc) e Cascina Nuova Cerano (151.852 mc). Oltre a queste ex cave di primo utilizzo, dove verranno smaltite le rocce a rischio amianto e schiumogeni scavate nell’Appennino, ci sono i cosiddetti siti di riserva: Cà Bianca a Bosco Marengo (296.296 mc); Castello Bollo (311.111 mc) e Cascina Montemerla (814.815 mc) a Tortona; Cascina Bolla 2 ad Alessandria (444.444 mc); Cascina Pitocca tra Frugarolo e Casal Cermelli (740.740 mc) e Cascina Pelosi, ancora a Pozzolo Formigaro (333.333 mc).

Camion del Terzo valico sulle strade provinciali
Camion del Terzo valico sulle strade provinciali

Da alcuni dei siti di primo utilizzo per il deposito, il Cociv, il consorzio incaricato dallo Stato della costruzione della linea ferroviaria tra Genova e Tortona, potrà prelevare ghiaia e sabbia: 200 mila mc dalla Polidora a Novi, 190 metri cubi dalla Guarasca 1 ad Alessandria, altrettanti dalla Vassuria a Pozzolo e e 130 mila dalla Opera Pia 2 a Sezzadio. Sarà solo di prelievo (358 mila mc), Cascina Pelosi, sempre a Pozzolo. Nessuna bocciatura, quindi, da parte della giunta regionale targata Pd, partito favorevole all’opera, che non ha quindi preso in considerazione i pareri negativi espressi il 4 luglio dai Comuni di Arquata Scrivia, Sezzadio, Pozzolo, Novi, nonché dall’Unione montana Val Lemme (Voltaggio, Fraconalto, Carrosio e Parodi).

La Regione ha invece indicato una serie di prescrizioni sia per le cave richieste dal Cociv, alcune delle quali situate sopra la falda che alimenta gli acquedotti, sia sul piano del traffico e sulla viabilità, visto il pesante impatto che i mezzi pesanti del Cociv avranno su strade e autostrade, recependo in parte le osservazioni degli enti locali. L’atteggiamento della Regione era già stato chiaro un mese durante l’ultima conferenza dei servizi: “Non ci sono parere ostativi a questo piano”, avevano detto i funzionari regionali, nonostante, fra gli altri, il no di Pozzolo Formigaro, che si ritrova sul suo territorio ben sei cave, compresa la Romanellotta, già operativa, e ora punta al ricorso al Tar. “Valuteremo quali margini legali esistono – spiega il sindaco Domenico Miloscioma l’intenzione è di impugnare al Tar questo Piano cave, troppo gravoso per il nostro territorio”. Il primo cittadino confidava e confida tutt’ora, ormai fuori tempo massimo, nella “mediazione del commissario di governo Iolanda Romano”. “Leggeremo la delibera – dice Piergiorgio Buffa, sindaco di Sezzadio, uno dei fronti più “caldi” per il Cociv – e sentiremo il nostro avvocato su quanto stabilito dalla Regione per Opera Pia 2”.

Il tunnel del Valico a Radimero
Il tunnel del Valico a Radimero

Fra le prescrizioni imposte, la presentazione entro tre mesi dall’approvazione della delibera in questione da parte del Cociv del progetto per il trasporto dello smarino su ferro non solo da Arquata Scrivia. La modalità di trasporto dovrà essere realizzata entro nove mesi dall’ok della Regione al progetto. Richiesta nuovamente la realizzazione della rotonda di fronte al casello di Vignole Borbera, intervento che potrebbe non essere sufficiente a evitare l’intasamento della viabilità locale a causa dei camion del Valico. Altre prescrizioni riguardano la strada provinciale 161 della Crenna e l’ex cava Cementir a Voltaggio.

Intanto il Cociv, proprio oggi, ha annunciato “l’attivazione di una nuova prassi per il monitoraggio del trasporto dei materiali da scavo tramite Gps che permetteranno di controllare le attività dei mezzi che trasportano materiale proveniente dai cantieri del Terzo Valico. Nei giorni scorsi infatti si provveduto all’inserimento di Gps su ogni singolo vettore di trasporto per poter eseguire un monitoraggio puntuale ed escludere ogni ipotesi di irregolarità dando piena trasparenza di ciò che avviene”. Gli strumenti sono stati installati in tutti i veicoli che effettuano attività nei cantieri del Terzo Valico e sui percorsi seguiti. Controlli che saranno eseguiti dallo stesso Cociv.