Sono stati interrogati ieri alcuni degli indagati (25 in totale) per le violenze avvenute ai danni degli ospiti della Residenza Pratolungo di Gavi. La procura, al contempo, ha diffuso i nomi dei sette dipendenti della struttura per malati psichici finiti ai domiciliari con l’accusa di maltrattamenti. Di fronte alle immagini registrate dalle telecamere installate dai carabinieri di Gavi e Novi Ligure, c’è chi ha preferito non rispondere alle domande dei magistrati. Altri hanno sostenuto che le maniere forti nei confronti dei pazienti erano solo un modo per evitare che si infilassero degli oggetti in bocca. C’è anche chi ha parlato di reazione allo stress dovuto a turni di lavoro troppo lunghi e persone difficili da assistere. Tra ieri e i prossimi giorni verranno ascoltati tutti, a cominciare, come si diceva, dai sette finiti ai domiciliari.
Sono Gianluca Odone, 29 anni; Michele Bardelli, 44; Sara Sciammacca, 26; Pietro Marenco, 54; Andrea Mangini, 25; Piero Gueli, 31; Sabrina Calvi, 34. tra le altre misure cautelari disposte dal gip di Alessandria, il divieto di svolgere la professione sanitaria per un anno per Paola Volpara, 43 anni; Maria Nivea di Mauro, 65; Marcello De Angelis, 46; Carlo Murchio, 32; Chiara De Micheli, 38. Luca Pieranni, il direttore della struttura e presidente della Coop Eliana di Grondona, che la gestisce, ha il divieto di dimora a Gavi. Le famiglie delle vittime delle violenze si stanno intanto organizzando per costituirsi parte civile. Stanno consegnando agli avvocati e ai carabinieri le immagini con i segni delle vessazioni subite dai loro congiunti. Le segnalazioni ai titolari della struttura sanitaria, in alcuni casi, erano state fatte da tempo, sostengono i familiari ma la situazione non è mai cambiata, fino al blitz di giovedì scorso.