In poco più di dieci giorni la petizione lanciata dal Comitato Difesa del Gorzente e del Piota, con la quale i cittadini chiedono di salvare i due torrenti, conta oltre 9mila firme. Dopo la manifestazione del 29 settembre, è una delle iniziative nate dopo la distruzione dei laghetti a valle della diga della Lavagnina, a Casaleggio Boiro, a causa del massiccio sversamento di fango rilasciato dall’invaso durante i lavori avviati da Iren nel giugno scorso, all’interno del sito di interesse comunitario Capanne di Marcarolo. Con la petizione i cittadini firmatari, arrivati oggi, 12 ottobre, a circa 9400, chiedono alle autorità di “agire ora per salvare Gorzente e Piota, ripristinandoli al loro stato naturale e prevenendo ulteriori danni”. Le autorità sono già state sollecitate sin dalla scorsa estate da associazioni come Pro Natura e Legambiente ma finora non ci sono stati riscontri. Di recente il deputato Federico Fornaro (Pd) ha interrogato il ministero dell’Ambiente sull’accaduto e martedì la vicenda sarà discussa durante il question time in Consiglio regionale, a Torino, grazie a un’interrogazione del consigliere Pasquale Coluccio, nella quale si chiede alla Regione “come abbia monitorato lo svolgimento dei lavori di Iren Acqua alla diga di Lavagnina”. Le istituzioni e la stessa Iren dovranno rispondere direttamente di fronte ai cittadini nella serata del 18 ottobre, alle 21, nel Centro polifunzionale di Lerma. Il Comitato Difesa Gorzente e Piota, i circoli di Legambiente Ovadese e Val Lemme e l’associazione Cittadini del Piota hanno invitato il gestore dell’invaso, le Aree protette dell’Appennino Piemontese, la Regione e l’Arpa. Il maltempo di martedì 8 ottobre ha intanto nuovamente riempito di acqua il lago della Lavagnina e per il cantiere i tempi si allungheranno così come, si presume, anche lo sversamento di fango a valle.
“Salviamo Gorzente e Piota”: oltre 9mila firme contro il fango della Lavagnina
Grande successo per la petizione a favore della tutela dei corsi d'acqua a valle della diga. Martedì in Regione l’interrogazione dei 5 stelle sui controlli nel cantiere di Iren.