Dove sono i medici che potranno mettere in pratica il piano per le prestazioni aggiuntive per il recupero delle liste d’attesa nella sanità regionale? L’obiettivo, presentato ieri, 22 febbraio, dal presidente della Regione Alberto Cirio e dall’assessore alla Sanità Federico Riboldi prevede “visite ed esami in orario serale e nei fine settimana” con “l’obiettivo di arrivare a 50.000 prestazioni in più entro giugno“.
Da gennaio a oggi, fa sapere la Regione, “sono oltre 8.000 le prestazioni aggiuntive già effettuata dalle aziende sanitarie che hanno avviato il programma. Nel 2024 in Piemonte sono state erogate 2.268.104 prestazioni, il 6 per cento in più rispetto al 2023 (+ 132104). Siamo al 91 per cento del recupero rispetto al dato pre pandemia: nel 2019 infatti le prestazioni erogate erano state 2.497.896. Per raggiungere il livello del 2019 mancano ancora 229.492 prestazioni. Per quanto riguarda i ricoveri, nel 2024 ci sono stati 201.522 ricoveri, in aumento rispetto ai 200.110 del 2023 e anche in crescita rispetto al 2019 (dato pre pandemia) quando i ricoveri erano stati 201.167”.
Tanti numeri ma nella realtà, come spiega il presidente dell’Ordine dei medici di Alessandria, Antonello Santoro, in un’intervista a La Stampa, i medici lavorano già dal lunedì al sabato e sono troppo pochi. Non solo: i 400 mila euro annunciati dalla Regione per l’Asl Al non sarebbero sufficienti. Inoltre, come sottolineano i sindacati, anche per infermieri, oss e personale tecnico si deve capire chi darà la disponibilità a lavorare nei fine settimana. Nell’azienda sanitaria alessandrina mancano a oggi già circa 100 infermieri