La scorsa primavera, in Consiglio comunale, l’assessore Pierluigi Roveda aveva assicurato che la ricostruzione delle due passerelle sul torrente Neirone, nella riserva naturale omonima, a Gavi, sarebbe partita “la prossima estate”. Arrivati a metà ottobre, invece, nulla si è mosso nella piccola vale alle spalle della collina del Forte, in un’area tutelate per le sue caratteristiche ambientali uniche, facente parte delle Aree protette dell’Appennino Piemontese. Il sentiero, uno dei più frequentati in Val Lemme, è percorribile solo in parte esattamente da quattro anni: nell’autunno del 2014, durante l’alluvione, la piena del Neirone spazzò via la passerella in metallo verso il rione della Chiappa e danneggiò l’altra in cemento. Due manufatti realizzati dall’imprenditore Morasso quando nell’area era attiva una riserva di caccia di sua proprietà, utilizzati un tempo dai contadini che si recavano a lavorare nella piccola valle alle spalle della collina del Forte.

La passerella in cemento subito dopo l’alluvione del 2014

Dal 2014 in caso di piena del torrente percorrere tutto il sentiero è un problema e i frequentatori attendono un segnale dal Comune e dal Parco ma finora nulla si è mosso, anche perché, oltre ai fondi, servono anche autorizzazioni da parte di altri enti, come il Magistrato del Po, e le due passerelle devono essere rifatte rispettando il paesaggio circostante. “Come Parco – spiega il presidente Dino Bianchi – non possiamo intervenire direttamente con un nostro progetto, compito che tocca al Comune. Per riavere le due passerelle servono circa 300 mila euro, compresi altri interventi di sistemazione del sentiero, franato in alcuni punti. A questo punto abbiamo pensato di tentare di inserire l’intervento nelle opere compensative del Terzo valico. Il Cociv deve infatti ripristinare dal punto di vista ambientale il tratto del Lemme di fronte alla ex cava Cementir, a Voltaggio, e con la Regione abbiamo già valutato di proporre anche le due passerelle di Gavi. Il Cociv, nel caso la proposta sia accolta, si occuperebbe sia dell’iter che dell’intervento”.