Il sindaco di Serravalle Scrivia, Alberto Carbone, non entra nel merito dei documenti ma attacca Regione e Soprintendenza archeologica per i loro pareri negativi sul progetto di raddoppio di via Roma. Progetto che da subito ha mostrato di avere i piedi d’argilla, definito dagli stessi amministratori comunali “una scommessa”. La commissione regionale per gli insediamenti d’interesse storico artistico e la Soprintendenza sono entrati nel dettaglio degli interventi previsti, cioè l’abbattimento totale o parziale degli edifici del centro storico di origine medievale, che verrebbe stravolto senza alcuna certezza, a oggi, di ricostruzione dei palazzi. L’unica certezza economica, su 18 milioni di euro di spesa prevista, sono gli 8 milioni stanziati da Rfi nell’ambito dei lavori compensativi del Terzo valico, un tempo destinati al raddoppio dei sottopassi della linea ferroviaria storica e che il Comune è riuscito a spostare sul raddoppio di via Roma.
Il nucleo originario del paese, secondo le intenzioni dell’amministrazione comunale, verrebbe rivitalizzato pedonalizzando via Berthoud liberata dalle auto, tutte dirette su via Roma, trasformata a doppio senso. Carbone definisce i due pareri che hanno bocciato il progetto “incomprensibili” e accusa la commissione regionale e la Soprintendenza di “non conoscere la realtà di Serravalle e le sue esigenze”. Il primo cittadino ricorda quindi i disagi viabilistici di giovedì scorso causati dalla rottura delle rete fognaria proprio in via Roma, rimasta chiusa per numerose ore con tutto il traffico proveniente da Arquata Scrivia e Gavi deviato sulla viabilità alternativa. “Ancora una volta – ha scritto Carbone in un comunicato -, purtroppo, le criticità (anche) viabilistiche del nostro centro storico si sono manifestate, improvvise e complicate da gestire. Quanto accaduto rafforza ancora di più la convinzione mia e della mia amministrazione che si debba profondere ogni sforzo per cercare di migliorare le condizioni di questa parte del paese e di rigenerarlo”.