C’era anche il campione qatariano Nasser Al-Attiyah, tre volte vincitore del Rally Dakar nella categoria auto (2011, 2015 e 2019), martedì 18 giugno, al Teatro Civico di Tortona, al workshop di presentazione dell’edizione 2020 che per la prima volta verrà disputata in Arabia Saudita (dal 5 al 17 gennaio), illustrato dall’organizzatore Edoardo Mossi (che è tortonese) e dal responsabile servizio concorrenti Charles Cuypers.
Presenti inoltre Jacopo Cerutti, Maurizio Gerini e i principali piloti italiani che prenderanno parte alla Dakar 2020 insieme ai loro team manager. Un’occasione per spiegare i nuovi regolamenti tecnici dello storico rally-raid, le offerte ai concorrenti e per fornire alcune informazioni pratiche sull’Arabia Saudita.
“La nuova Dakar rappresenta una grande opportunità per l’Asia e per il Medio Oriente – ha detto Nasser Al-Attiyah -. Ho corso in Africa, in Sudamerica e ora andremo in Arabia Saudita: è un Paese enorme e i paesaggi sono fantastici. Sarà una novità per tutti, una nuova regione da esplorare e scoprire. Ringrazierò sempre il Sudamerica, ma dò il benvenuto all’Arabia Saudita”.
Sul palco del Civico, a fare gli onori di casa, il sindaco Federico Chiodi e il vice sindaco Fabio Morreale, che hanno dato il benvenuto ai piloti e ai loro team, sottolineando l’importanza di un evento di questa portata presentato a Tortona, unica tappa italiana del workshop, grazie a Edo Mossi che si è distinto nel mondo ma resta legato alla sua città di origine.
“Quando correvo il Comune mi aiutava economicamente – ha detto Edoardo Mossi -. Invito i piloti ad andare nei loro Comuni per cercare di avere un contributo economico e di farlo in modo tale da valozzare il territorio, mettere un adesivo su una moto serve a poco. Abbiamo la fortuna di vivere in Italia, posto splendido dalle tradizioni super. Secondo me è un gesto vincente”.
La mattinata è terminata con un pranzo a base di prodotti tipici del Tortonese e una degustazione di vini delle Cantine Volpi. Gli chef intervenuti sono stati Anna Ghisolfi dell’omonimo ristorante e Pino Cuniolo dello storico “Montecarlo” di Mombisaggio.