Il crollo del viadotto Morandi, ha ferito nel profondo Genova e, non solo; troppe persone hanno perso la vita quel maledetto 14 agosto. Ora, a oltre due mesi dalla tragedia, le conseguenze sono evidenti. Le immagini degli sfollati costretti ad abbandonare in fretta e furia le loro case, per il pericolo di altri cedimenti di quel che resta del ponte, sono commuoventi: cinquanta scatoloni concessi a ogni famiglia, per raccogliere i ricordi di una vita.
Quello che i media non ci hanno raccontato, o troppo poco, sono le condizioni di chi lavora a ridosso della zona” rossa”, nella zona “arancione” di quel tratto di Val Polcevera dove negozi, bar, ristoranti sono in affanno per mancanza di clientela.
Un’iniziativa concreta, nasce dalla sensibilità di due amiche valborberine, Simona Calvi e Monica Marciano, che hanno pensato come dare un aiuto tangibile per concedere una boccata d’ossigeno esercizi commerciali di quel quartiere all’ombra della “Lanterna”.
La loro proposta l’hanno lanciata su facebook: “ Monica e io – scrive Simona sul social – abbiamo prenotato un pullman per cinquanta persone il 17 di novembre, per andare a fare la spesa, comprare regali di Natale, mangiare. E’ una goccia nel mare, ne siamo consapevoli, ma se qualcuno venisse con noi, sarebbe bellissimo. Abbiamo contattato il Comune di Genova, che si è detto entusiasta dell’iniziativa”.
Noi aggiungiamo, se altri volessero imitare il progetto magari in altre giornate organizzando una gita di shopping in Val Polcevera, sarebbe fantastico. Intanto l’iniziativa ha conquistato anche i bimbi dell’asilo di Vignole Borbera che hanno realizzato il logo “Uniti per Genova”.
Sarà anche una goccia nel mare, come dicono loro, ma è una goccia piena di altruismo che fa bene al cuore.