Revocata dopo la presentazione del ricorso al Tar l’ordinanza del Comune di Gavi che aveva imposto i sigilli alle slot machine del Caffè cantante di Gavi. I titolari si erano rivolti al tribunale amministrativo per chiedere di annullare il provvedimento, sostenendo che la loro è una licenza per sala giochi: in questo caso la legge regionale, a differenza degli altri locali, autorizza a lasciare accese le “macchinette” fino a maggio del prossimo anno. Secondo l’amministrazione comunale, invece, anche il locale di piazza Roma avrebbe dovuto rispettare le normativa regionale che aveva imposto lo stop alle slot situate a meno di 300 metri da banche, scuole e altri edifici considerati sensibili, allo scopo di mettere un freno alla ludopatia che sta rovinando intere famiglie.

Il Caffè cantante di piazza Roma

Il Comune, oltretutto, per bocca del vicesindaco Nicoletta Albano, sosteneva che la licenza in mano al Caffè cantante fosse addirittura scaduta. I titolari del bar e la ditta fornitrice delle slot, la Dadogames, avevano chiesto ai giudici anche il risarcimento dei danni per tutto il tempo in cui le slot sono state sigillate: l’ordinanza era stata pubblicata il 24 febbraio, quindi gli imprenditori avevano conteggiato quasi due mesi di mancati (e ingenti) guadagni. Una scelta che rischiava di costare molto cara ai gaviesi in caso di soccombenza davanti al Tar e, in teoria, anche agli amministratori comunali, rei di aver emanato un provvedimento illegittimo, visto che il Comune ha deciso di fare marcia indietro dopo che i ricorrenti hanno dimostrato come l’Agenzia dei monopoli ritenga valida al 100% la licenza in questione.