Andrea Firpo manovra il biodigestore di Novi

Rifiuti nella “bufera”. Nel corso dell’assemblea dei consociati di Srt, avvenuta ieri sera, sono stati fatti alcuni chiarimenti in merito alla diffusione mediatica di una indagine in cui l’ente apparirebbe coinvolto in quanto convenzionato con l’Aral di Alessandria, per il trattamento della frazione organica. Il presidente di Srt, Alberto Mallarino, ha spiegato agli intervenuti: “Nel 2013 abbiamo avuto un problema nel nostro impianto di maturazione a Tortona, impianto che permette di trasformare parte dei rifiuti in “Fos”, frazione organica stabilizzata. Abbiamo dovuto appoggiarci all’impianto di maturazione di Aral, a cui abbiamo conferito 60 mila tonnellate all’anno. Per compensare i costi, abbiamo ricevuto in cambio da Aral 90 mila tonnellate all’anno di Fos già trattata”.

Occorre però stabilire quali rifiuti Aral conferiva nella discarica di Novi. Lo stesso Mallarino ha ammesso l’aumento di fenomeni legati a strani odori e per questo motivo sono state chieste analisi di laboratorio all’Arpa. Gli inquirenti sospettano che a Novi siano stati conferiti rifiuti non in linea a quanto prevede la normativa. Quindi non correttamente trattati e poi interrati. Questo è l’aspetto basilare sul quale Srt si è sentita sotto accusa.  In merito a ciò, a finire sotto la lente d’ingrandimento sono stati i dirigenti novesi Andrea Firpo e Claudio Cattaneo (responsabile degli impianti). Srt ha quindi diffuso un comunicato di chiarimento sulla vicenda. “SRT S.p.A., Società per il recupero e il trattamento dei rifiuti, gestore delle discariche di Novi Ligure e Tortona, letto quanto riportato nei recenti articoli pubblicati su una testata giornalistica online, relativi all’inchiesta avviata dalla Procura di Brescia sulle discariche alessandrine, comunica che a oggi, sia il Direttore Ing. Andrea Firpo, sia il Responsabile degli impianti Geom. Claudio Cattaneo non hanno ricevuto alcun provvedimento giudiziario e tanto meno sono stati tratti in arresto. SRT S.p.A., nel provare quindi profondo stupore per il contegno deontologico tenuto dal giornalista firmatario dell’articolo, nonché preoccupazione per la diffusione di notizie allo stato prive di riscontro ufficiale, intende stigmatizzare i contenuti e i toni degli articoli pubblicati da tale testata, gravemente offensivi e lesivi sia della dignità professionale dei suoi dipendenti, sia dell’immagine di SRT S.p.A. stessa che, da sempre, operano nel settore con massima attenzione e professionalità”.