Il Marenco durante il restauro

L’apertura del teatro Marenco, attesa a Novi Ligure dalla fine della guerra, è ormai imminente, essendo prevista il 3 aprile ma senza alcuna inaugurazione ufficiale. Quel giorno l’edificio sarà aperto solo per una visita guidate dedicata alle scuole. Una scelta che in commissione Cultura è stata spiegata così dall’assessore Cecilia Bergaglio: “Essendo in periodo pre elettorale organizzare una vera e propria inaugurazione ci è sembrato poco adeguato e fuori luogo, anche per via dei costi. Oltretutto la stagione teatrale, essendo in primavera, sarebbe ormai al termine. Così abbiamo optato innanzitutto per far conoscere il teatro ai giovani. Da settembre ci sarà una stagione teatrale all’altezza delle grandi città”. La scelta dell’amministrazione comunale è stata giudicata negativamente dal candidato sindaco del centrodestra, Gian Paolo Cabella: “Ci sembra un po’ riduttivo che il nostro teatro venga riaperto così, in sordina, senza una vera e propria inaugurazione completa di rappresentazione teatrale di alto livello come nel 1839, quasi si volessero affrettare i tempi per avere un qualcosa da festeggiare prima delle elezioni, e aggiungere questa ad altre iniziative buttate lì, giusto pochi mesi prima del voto, come i “tappabuche” e il raddoppio dei lavaggi sulle nostre strade”.

Il teatro prima dell’inizio dei lavori

Il sindaco Rocchino Muliere ha replicato così a Cabella: “Non sono affatto pentito di questa scelta. Se avessimo decido di organizzare un’inaugurazione come quelle del 1839 saremmo stati accusati di strumentalizzare l’evento in vista delle elezioni. Per questo il taglio del nastro toccherà al nuovo sindaco, per correttezza. A Cabella dico di mettersi d’accordo con suoi che dicono che i 4 milioni spesi per il teatro andavano utilizzati diversamente. Noi abbiamo voluto ridare alla città un vero e proprio patrimonio”. Il riferimento è stato alle parole di Costanzu Cuccuru (Lega-Fi) che in commissione Cultura ha detto che con “questi soldi si facevano due teatri”. Secondo il consigliere di opposizione il Comune avrebbe fatto meglio a prevedere degli stanziamenti per il teatro Giacometti. Nella seduta si è parlato anche della gestione del teatro, che sarà affidata alla Fondazione Teatro Marenco, con un cda ridotto da nove a cinque componenti, di cui quattro di nomina comunale e solo uno in rappresentanza della fondazione Cral, che ha partecipato economicamente alla ristrutturazione. Cuccuru, a tal proposito, ha sottolineato come d’ora in poi “tutto sarà sulle spalle del Comune”. Critiche dalle opposizioni anche rispetto al direttore artistico.

Uno scorcio del restauro

A gennaio la fondazione Teatro Marenco ha pubblicato un avviso per trovare una persona che ricopra questo ruolo, per il quale sono previsti 25 mila euro lordi all’anno. “L’avviso – ha detto Maria Rosa Porta (Movimento civico cittadino) – sembra fatto apposta su misura per una persona. Difficile trovare qualcuno che sia regista e anche in grado di amministrare il teatro per appena 25 mila euro lordi l’anno. Siamo quasi alla beneficenza”. Secondo Giacomo Perocchio, segretario cittadino della Lega, il motivo della mancata inaugurazione è così spiegato: “Alla data del 3 aprile non sarà possibile organizzare alcun tipo di spettacolo in quel teatro perché mancano le autorizzazioni necessarie, compresa l’agibilità che permetterebbero di poter utilizzare le strutture, in primo luogo il palco; e allora si sono inventati “le visite guidate” per dare l’impressione che il teatro fosse fruibile dalla cittadinanza, cosa che non è. Rispetto ai costi dell’inaugurazione, sarebbe bastato un semplice evento per festeggiare con tutta la cittadinanza la tanto attesa riapertura. Gli artisti novesi si sarebbero senz’altro esibiti gratuitamente. Anche Claudio Bisio aveva promesso di salire sul palco di quel teatro una volta terminata la ristrutturazione: pensate che il cachet dell’artista possa essere superiore di quello elargito all’Orchestra del Kazakistan che avete fatto esibire a Novi?”.