Il Terzo valico crea timori per rischio amianto e disagi per il traffico e i cantieri, per questo altri cinque Comuni della Val Lemme battono cassa per i fondi del progetto di sviluppo del territorio legato alla Grande opera. Bosio, Parodi Ligure, San Cristoforo, Francavilla Bisio e Tassarolo hanno fatto approvare dai rispettivi Consigli comunali una delibera con la quale esprimono “il proprio forte dissenso in merito al mancato coinvolgimento e al fatto che siano considerati solo ed esclusivamente i Comuni attraversati dall’opera come danneggiati e quindi aventi diritto a essere beneficiari di attività e progetti compensativi, a carico dell’opera stessa”. Le undici amministrazioni comunali che hanno sottoscritto il Patto per il territorio (Fraconalto, Voltaggio, Carrosio, Gavi, Arquata Scrivia, Vignole Borbera, Serravalle Scrivia, Novi Ligure, Pozzolo Formigaro, Alessandria, Tortona) otterranno un milione di euro ciascuno per undici singoli progetti e potranno usufruire di altri 49 milioni per un ancora indefinito progetto di sviluppo territoriale come “compensazione” per quanto sta avvenendo. I cinque Comuni vallemmini esclusi si ritengono anch’essi “danneggiati” dal Terzo valico.
Bosio, Parodi Ligure, San Cristoforo, Francavilla Bisio e Tassarolo hanno inviato la delibere al Ministro delle Infrastrutture, alla Regione, al Prefetto Romilda Tafuri e al Commissario di Governo per il Terzo valico, Iolanda Romano, “auspicando si arrivi al più presto a un confronto sulle richieste avanzate”. Confronto già richiesto ma finora mai concretizzatosi. Anche chi abita in questi paesi utilizza la strada provinciale 161 del Crenna per raggiungere le stazioni ferroviarie e i caselli autostradali nonché Novi Ligure. Una strada che, come altre, è costellata di cantieri e interessata dal traffico pesante generato dal cantiere di Voltaggio. Soprattutto, “esiste il timore per i rischi alla salute connessi con il trasporto di materiale che può contenere fibre di amianto volatili sulle nostre strade” senza che, recita la delibera, le amministrazioni comunali dei cinque paesi abbiano mai avuto notizie ufficiali in merito al problema, se non tramite i giornali. Oltre a evidenziare anche i danni al paesaggio e quindi al turismo causati dai cantieri e dal traffico, i Comuni in questione chiedono “di essere tempestivamente informati sui temi che possono creare disagi all’attività lavorativa, agli spostamenti e sui rischi eventuali per la salute della propria popolazione in transito sulle provinciali di interesse e in particolare sulla provinciale 161”.
In particolare, ritengono come “un progetto di sviluppo per il territorio penalizzato dall’opera ferroviaria debba prevedere interventi che siano nell’interesse di “tutto” il territorio” e si dicono “fermamente contrari a interventi frammentati e puntuali che non darebbero alcun beneficio organico e durevole, determinando di fatto un deprecabile spreco di risorse”. Contestano “il metodo fin qui seguito” e chiedono che venga modificato con il loro coinvolgimento. “La nostra richiesta – spiega Bruno Merlo, sindaco di Parodi Ligure – punta a coinvolgere tutto il territorio con una visione più unitaria nei confronti di coloro che, come gli abitanti dei nostri paesi, subiscono anch’essi i disagi causati dal Terzo valico. Oltretutto, non si sa ancora bene, come è evidenziato nelle delibere, a cosa faccia riferimento questo progetto di sviluppo, che potrebbe essere fonte di spreco di risorse se non sarà ben definito e utile a tutto il territorio e non solo agli undici Comuni già coinvolti”.