Le centine utilizzate nella galleria del Terzo valico

Dopo le miglia di conci da demolire, in un tratto del tunnel di valico del Terzo valico dei Giovi devono essere sostituite anche le centine, le strutture in metallo utilizzate per sostenere la galleria. Ne ha dato notizia il commissario straordinario Calogero Mauceri a La Stampa.

I conci sono manufatti in cemento armato che sono utilizzati nella costruzione della galleria tra Arquata Scrivia e Genova: sono stati scartati in grosse quantità poiché non più adatti in quanto la conformazione delle rocce stava rompendo quelli già installati con le talpe meccaniche, queste ultime rimaste bloccate per anni sul fronte di scavo. Un disastro che ha fatto crescere i costi e i tempi dell’opera, anche se il commissario Mauceri aveva dichiarato che sarà il Cociv a pagare per i conci finiti in demolizione.

Stesse scenario con le centine: a Genova, a gennaio, Mauceri aveva mostrato le immagini delle strutture metalliche piegate su stesse “come barrette di cioccolato”, a causa della pressione geologica della montagna nel tratto tra Voltaggio e Cravasco verso Genova, dove anche la notevole presenta di amianto e gas sta creando grosse difficoltà. Un altro errore da parte dei geologi che per anni hanno sondato l’Appennino prima dell’inizio dei lavori ma tutti i sostenitori della grande opera sono concordi che si tratta, come per i conci, di inconvenienti. Le centine vengono quindi sostituite da altre rafforzate “oltre a ulteriori altri interventi tecnici studiati e collaudati per la tipologia specifica della galleria”, dice Mauceri.

Non è chiaro quante siano le centine sostituite e quelle eventualmente aggiunte per sostenere il tratto del tunnel, che in totale sarà lungo 27 chilometri. Soprattutto, se sarà il Cociv o lo Stato a pagare. Tra il 2024 e il 2025 il costo del Terzo valico è salito di altri 2,2 miliardi di euro, fondi messi a bilancio dal governo, arrivando, secondo Mauceri, a oltre 8 miliardi, nel totale silenzio delle forze politiche rispetto agli “inconvenienti geologici”.