La cava Bettole a Bettole (Immagine di repertorio)

L’Arpa a febbraio e marzo ha scoperto quantità superiori al limite di legge in merito al toluene e agli organici aromatici nelle cave di deposito dello smarino del Terzo valico di cascina Bettole, a Pozzolo Formigaro, e di cascina Clara e Buona, ad Alessandria ma il Cociv ha contestato il metodo applicato e si è rivolto al Tar. Il toluene fa parte della famiglia dei composti organici volatili, i cosiddetti Cov, causa, come si legge sul sito del ministero della Salute, “di una vasta gamma di effetti che vanno dal disagio sensoriale fino a gravi alterazioni dello stato di salute. Alcuni di essi sono riconosciuti cancerogeni per l’uomo (benzene) o per l’animale (tetracloruro di carbonio, cloroformio, tricloroetilene, tetracloroetilene)”. L’Arpa spiega che “le analisi di campioni di terre e rocce da scavo sono stati prelevati presso i siti Bettole di Pozzolo e Cascina Clara e Buona di Alessandria. Il materiale era proveniente dal cantiere del Terzo valico Feglino-Pocevera in Liguria. Si presume che la presenza di toluene nei campioni di terre e rocce analizzati possa essere correlata all’utilizzo di esplosivo al fronte di scavo. In alcuni campioni la concentrazione è risultata maggiore della soglia di contaminazione e per i superamenti riscontrati Arpa ha provveduto ad inoltrare comunicazione all’autorità giudiziaria”. Il Cociv ha impugnato gli atti relativi ai sopralluoghi dei tecnici Arpa e del metodo di analisi ma il Tar ha definito la metodologia di campionamento utilizzata dall’ARPA “coerente con quella prevista dalla legge 152/2006 per la caratterizzazione dei siti contaminati che, a differenza di quella pretesa dal ricorrente (prevista all’allegato n. 4 del DM n. 161/2012), fa esplicito riferimento alle sostanze volatili, giacché appare ragionevole l’esigenza di garantire la significatività del campione ed evitare la perdita di quota parte del contaminante eventualmente presente a causa proprio della sua volatilità”. Il Cociv è stato condannato a pagare le spese legali per oltre 2 mila euro. L’attività nei due siti di deposito, fa sapere l’Arpa, non è stata fermata, nonostante i livelli fuori legge di alcune sostanze.