Tutto lo smarino del Terzo valico “inquinato” dagli schiumogeni utilizzati dalle talpe meccaniche finisce a Pozzolo Formigaro. Il dato è emerso durante il sopralluogo di giovedì da parte dell’Osservatorio Ambientale, che ha accompagnato l’amministrazione comunale nel cantiere della galleria artificiale (i lavori sono al 75%) e nel sito di deposito delle terre da scavo di Cascina Romanellotta. Il territorio pozzolese è probabilmente il più devastato dai lavori della Grande opera tra cave e cantieri di linea, oltre al traffico pesante sulle strade provinciali e comunali. Alla Romanelotta è stato visitato il cosiddetto “deposito intermedio”, dove vengono conferite, come ricordano dall’Osservatorio, “le terre da scavo delle quattro Tbm (talpe meccaniche, ndr), suddivise in aree distinte. Queste terre arrivano al deposito dopo essere state classificate come sottoprodotto – cioè riutilizzabili all’interno della stessa opera o per interventi di riqualificazione ambientale – e permangono fino a compimento del processo di biodegradazione dei tensioattivi (schiumogeni, ndr) di cui sono addizionate in fase di scavo per facilitare l’avanzamento della fresa, dopodiché vengono trasferite al sito di deposito definitivo. Il processo – proseguono dall’Osservatorio – è soggetto a controlli incrociati svolti da laboratori terzi incaricati da Cociv e da Arpa”.
Per evitare la contaminazione delle acque durante la biostabilizzazione delle terre, fanno sapere ancora dall’Osservatorio, “il deposito intermedio è totalmente impermeabilizzato e dotato di sistemi di raccolta e depurazione delle acque anche per garantire assenza di eventuali fibre di amianto nello scarico finale. A ulteriore sicurezza, è attivo il monitoraggio dell’aria per individuare l’eventuale presenza di fibre di amianto aerodisperse. Finora, non sono stati rilevati valori soprasoglia (1 fibra al litro)”. Tutto perfetto, quindi? Non proprio. Il consigliere comunale di minoranza Enrico Orlando, che già due anni fa aveva richiesto il sopralluogo, dice: “Nessuno aveva mai informato il Consiglio comunale e credo neppure l’amministrazione comunale del fatto che tutto lo smarino contenente tensioattivi scavato dalle quattro talpe del Terzo valico finirà a Pozzolo.
Il sopralluogo ha evidenziato tutti i controlli che vengono svolti e non ho motivo di dubitarne ma questo significa che quando saranno attive tutte le quattro talpe (al momento ne è partita solo una a Radimero di Arquata, ndr) avremo uno spaventoso incremento del traffico pesante sulle nostre strade, in aggiunta quello attuale, che già causa non pochi problemi. Pozzolo vedrà quindi aggravarsi il problema dei camion e c’è da chiedersi se i controlli saranno in sostanza assenti come sono ora. La visita ha fatto emergere ancora di più l’impatto devastante del Terzo valico sul nostro territorio”. Orlando si chiede se siano state approvate delle varianti al piano del traffico del Terzo valico tali da autorizzare l’invio di tutto lo smarino scavato dalle talpe a Pozzolo: “Personalmente non ne ho avuto notizia”.