La Provincia approverà il progetto della tangenziale-Riccoboni prevista nelle aree allagate per la terza volta in cinque anni dalla Bormida? È la domanda che si sono posti i partecipanti all’assemblea pubblica di giovedì 14 ottobre a Sezzadio, convocata per discutere della discarica di cascina Borio e della strada richiesta all’impresa di Parma come compensazione. “Il 19 ottobre – ha spiegato il consigliere comunale Piergiorgio Camerin – è convocata ad Alessandria la conferenza dei servizi che dovrà decidere sul progetto della tangenziale, alla quale il Comune si oppone così come per la discarica prevista sulla falda acquifera. È strano il fatto che basti l’ok al progetto per avviare il conferimento dei rifiuti a cascina Borio. Nel 2019 la conferenza era sicura di approvare ma il Comune ha scoperto il parere negativo della Commissione paesaggistica, rimasto curiosamente fuori dal fascicolo del progetto. Il parere boccia il progetto chiedendo di cambiarlo per tutelare l’abbazia di Santa Giustina ma la Riccoboni, che non l’ha mai impugnato, ha invece chiesto al Comune di modificare il parere stesso, ovviamente invano”. Da allora la conferenza è stata sospesa per ben due anni, periodo nel quale il Comune ha anche proposto un tracciato alternativo, “mai valutato”, ha spiegato il consigliere Maurizio Daniele:

La piena devastante della Bormida

“Riccoboni continua a riproporre in sostanza lo stesso progetto ma nell’area dove vogliono realizzare la strada ci sono state tre alluvioni in cinque anni”. L’ultima è stata il 4 ottobre scorso: decine di ettari di campi allagati o devastati dalla piena della Bormida, che ha sbriciolato l’argine artificiale costruito dall’Aipo solo pochi mesi prima e costato 400 mila euro. Sei ettari di terreni coltivati sono stati letteralmente spazzati via: al loro posto c’è una voragine di sei metri. “Le piene – ha detto Daniele – non possono più essere considerate con tempi di ritorno di cento o duecento anni, ormai sono molto più frequenti in quest’area. Tutti sapevano che quell’argine non poteva reggere, eppure era stato costruito proprio a tutela del territorio e della strada provinciale 186 ma il ponte per Gamalero è stato danneggiato lo stesso. A questo punto i sezzadiesi si devono difendere dagli esperti della Provincia, dell’Aipo e da tutti coloro che autorizzano discariche e strade nuove in posti sbagliati. Con tutte le alluvioni che hanno interessato l’area – ha concluso Daniele – sarebbe impossibile approvare la tangenziale ma purtroppo, finora, l’arbitro, cioè la Provincia, è stata di parte”.