“Esigenze familiari“. Simone Pestarino, sindaco di Mornese, ha motivato così le dimissioni da presidente dell’Unione montana Dal Tobbio al Colma dopo appena 6 mesi. Lo ha fatto con una lettera inviata al Consiglio dell’Unione, letta nella seduta del 26 febbraio a Castelletto d’Orba. La decisione di lasciare l’incarico era stata annunciata la settimana precedente. Pestarino ha espresso “rammarico e dispiacere” per questa decisione, presa poiché non ci sarebbero più le condizioni per portare avanti l’incarico con il necessario impegno a causa di “esigenze di carattere familiare”. L’ormai ex presidente ha voluto sottolineare che “non è in discussione il ruolo del Comune di Mornese nell’Unione montana, di cui farà sempre parte”. Nessun riferimento alla recente condanna per danno erariale arrivata dalla Corte dei conti: Pestarino, secondo i giudici contabili, nel ruolo di sindaco avrebbe causato un danno erariale di oltre 60mila euro al Comune per le modalità di assegnazione dei lavori per la costruzione di un muro a Mornese.
Una decisione che ha sorpreso tutti gli amministratori dell’ente e i sindaci e con le dimissioni del presidente è decaduta anche la giunta, di cui fanno parte Domenico Merlo, primo cittadino di Bosio, nel ruolo di vice e, come assessori, Alberto Caminati, sindaco di Casaleggio Boiro; Marianna Lipartiti, primo cittadino di Tagliolo; Franco Ravera, vicesindaco a Belforte. La presenza di quest’ultimo era stato uno dei motivi di contrasto con i consiglieri di opposizione nell’Unione. In particolare, i rappresentanti delle minoranze di Lerma e Mornese ad agosto dello scorso anno avevano sottolineato l’ineleggibilità di Ravera ad assessore esterno nel suo Comune in quanto presidente della Comuni riuniti, società pubblica di cui Belforte detiene la maggioranza delle quote, e quindi anche la sua presenza nella giunta dell’Unione. Ora si vedrà se Ravera farà parte anche della nuova giunta.








