Il Cociv, come spesso capita sulle questioni spinose, non rilascia dichiarazioni ma a Voltaggio c’è preoccupazione per la gestione della ex cava Cementir del monte delle Rocche come deposito di smarino del Terzo valico. Dal 2017 nel cantiere Val Lemme, appena oltre la strada provinciale 160 e il Lemme, si attende l’avvio dello scavo di un tratto del tunnel principale verso Genova, intervento non ancora partito per una serie di traversie, sia finanziarie che legali, legate alle aziende sub appaltatrici del Cociv. Da anni però il cumulo da 1,6 milioni di metri cubi nella ex cava Cementir, a ridosso del Lemme, è cresciuto lo stesso grazie al materiale arrivato via camion da altri cantieri del Terzo valico, come Radimero, ad Arquata Scrivia. Il deposito rischia di essere esaurito, o quasi, quando si comincerà a scavare anche a Voltaggio? È il quesito che si pongono i gruppi consiliari voltaggini. “Esiste un piano del traffico del Terzo valico – dice Michele Bisio, consigliere di minoranza – che negli anni è stato “modellato” dal Cociv un po’ a suo piacimento. La capacità del deposito di Voltaggio negli anni scorsi è stata aumentata da 1,3 a 1,6 milioni di metri cubi ed è stata alimentata dallo smarino di Arquata.

Camion del Terzo valico sulle strade provinciali
Camion del Terzo valico sulla strada 160

Mi chiedo cosa succederà quando partirà lo scavo a Voltaggio visto che la ex cava andrà a esaurimento prima del previsto, a questo punto. Il rischio che la strada 160 verso Gavi e le pianura dove si trovano le altre cave di deposito venga invasa dai camion”. “Sono contento che Bisio – dice il sindaco Giuseppe Benasso – ora sposi quanto avevamo detto anni fa. Precisamente, il 29 dicembre 2016 in Consiglio comunale avevamo denunciato il conferimento di smarino da altri cantieri a Voltaggio, con tutte le conseguenze prevedibili. All’epoca erano già 140 mila metri cubi. Era inoltre emerso che dalla galleria del cantiere Vallemme devono uscire 2,2 milioni di metri cubi di materiale, cioè in eccesso rispetto alla capacità della ex cava Cementir per 560 mila metri cubi”. Una cifra che, ricorda Benasso, tradotta in numero di camion vuole dire 28 mila mezzi, senza contare tutto il resto. Il sindaco assicura che chiederà un incontro al Cociv anche sul previsto nastro trasportatore per conferire direttamente lo “smarino” dal cantiere al deposito. Finora, dalla galleria di servizio, dove si era lavorato già negli anni ‘90 e poi dal 2013, le rocce sono state trasportate via camion. Nel 2016 l’incremento della quantità prevista aveva sollevato non pochi dubbi sulla stabilità dell’enorme ammasso soprattutto per la vicinanza al Lemme. Il Cociv non aveva presentato in conferenza dei servizi gli studi utili a dimostrare la stabilità del cumulo. La Regione prescrisse quindi “rapporti geotecnici a cadenza semestrale”: il Cociv stesso deve controllare che tutto vada bene durante l’abbancamento, affidato all’impresa Polistrade.