Una battaglia a colpi di documenti che infiamma la campagna elettorale quella tra maggioranza e minoranza sul fotovoltaico a Voltaggio. La scorsa settimana era toccato al sindaco Michele Bisio esibire gli atti che, a suo dire, dimostravano le responsabilità della precedente amministrazione comunale, guidata fino al 2014 da Lorenzo Repetto, nell’esito disastroso del progetto realizzato sul tetto della ex Filanda, che sta causando perdite annuali, secondo i dati forniti dal sindaco, per 11 mila euro poiché l’impianto non riceve alcun incentivo statale essendo stato costruito, così ha motivato il Tar nel dare ragione al Gse nel ricorso contro il Comune, su una superficie che non è proprietà comunale. Bisio aveva esibito la delibera della giunta Repetto, datata aprile 2014, per dimostrate che la volontà di presentare ricorso contro il Gse era stata del suo predecessore e non sua, respingendo l’accusa di non aver accettato almeno gli incentivi del Quinto Conto Energia, meno cospicui del Quarto ma comunque ottenibili. Ora l’ex sindaco, candidato al Consiglio comunale con Giuseppe Benasso, dice, a proposito dell’obbligo per il Comune di essere proprietario della superficie: “Il Decreto Ministeriale 05.07.2012, cosiddetto Quinto Conto Energia, all’articolo 1 Comma 4 Lettera c, afferma che gli incentivi del Quarto Conto Energia (quelli più ricchi) continuano ad applicarsi “agli impianti realizzati su edifici pubblici e su aree delle amministrazioni pubbliche”. Non c’è la parola “proprietà”, fatto determinante in base al quale si può assumere che ogni area nelle disponibilità dell’amministrazione possa essere accettata”.

La pagina del sito del Tar Piemonte che dimostra quando sono stati depositati gli atti del ricorso, il 18 giugno 2014

Il Gse, ricorda Repetto, “per rifiutare gli incentivi cita la propria circolare dove effettivamente si parla di “proprietà” ma che è stata emessa il 05/02/13”, dopo che l’impianto era già attivo. Sulla decisione di ricorrere al Tar, l’attuale esponente della minoranza sottolinea come l’allora giunta ha solo “incaricato uno studio legale di assistere il Comune per avere pronti gli strumenti per un ricorso al Tar” ma ha “atteso le elezioni per avviare il ricorso per lasciare la possibilità a chiunque fosse risultato eletto, di decidere i passi successivi”. Gli atti al Tar per avviare i ricorso furono infatti depositati dalla giunta Bisio il 18 giugno 2014. “Dall’elezione di Bisio a sindaco – dice Repetto – il 26 maggio al 18 giugno 2014 sono passate circa tre settimane”, tempo sufficiente, sostiene in sintesi, per valutare al meglio. “Michele Bisio – continua Repetto – invece ora non ha dubbi e decide di non fare ricorso al Consiglio di Stato perché il legale lo sconsiglia e grazie a questo consiglio imposta la campagna elettorale sul progetto fotovoltaico realizzato più di 6 anni or sono. Ora mi faccio una domanda: il Comune di Voltaggio paga i costi del mutuo acceso per realizzare il fotovoltaico da 6 anni. Visto che Bisio dice di sapere che il ricorso al Tar era senza speranza cosa ha fatto per risolvere il problema? Nulla! E nulla continua a fare anche oggi. E’ troppo contento di poter criticare chi di progetti ne ha realizzati tanti con contributi pubblici e privati. O forse non li ha visti?”.