Si celebra domani, domenica 2 febbraio, la Giornata mondiale delle zone umide (World Wetlands Day), istituita nel 1997 per difendere gli habitat utili alla salvaguardia degli uccelli acquatici, le loro rotte migratorie, i siti di nidificazione, sosta e svernamento. Come spiegano dalle Aree Protette dell’Appennino Piemontese, ente che aderisce all’iniziativa, “si tratta di ecosistemi a straordinaria biodiversità che svolgono funzioni fondamentali per la salvaguardia del benessere dell’uomo: contribuiscono alla lotta ai cambiamenti climatici (le torbiere immagazzinano il 30% di carbonio terrestre); assicurano acqua potabile (le paludi rimuovono gli agenti inquinanti e purificano l’acqua); presentano le condizioni ottimali per l’alimentazione, la riproduzione e il rifugio di molte specie ornitiche, rettili, mammiferi ed altri organismi ( il 40% delle specie vive o si riproduce nelle zone umide); forniscono lavoro (circa un miliardo di persone trae sostentamento dalle zone umide); sostengono l’economia (ogni anno si registra un giro d’affari di 47 trilioni di dollari in servizi essenziali nelle zone umide). E’ stato calcolato che negli ultimi 50 anni si sono perse circa il 50% delle zone umide a livello planetario. Il 90% di questi ambienti sono scomparsi nell’ultimo secolo nella sola Europa”.

Rospo comune

Una di queste aree cancellate si trova in alta Val Lemme: era un’area umida situata nell’ex cava Cementir, a Voltaggio, sito trasformato nel deposito dello smarino proveniente dai tunnel del Terzo Valico. L’habitat è stato completamente distrutto, come ricorda Legambiente Vallemme, “pur essendo situato all’estremità sud e quindi potendo essere salvato, sottraendo pochissimo al deposito di materiali. E’ stata invece colmata immediatamente onde evitare osservazioni o contestazioni. Sottolineiamo che ci troviamo all’interno del Sic Capanne di Marcarolo, istituto proprio per tutelare specie e habitat di pregio”. Con la distruzione dell’area umida sono state cancellate, sostiene Legambiente, “sette specie: rospo comune, rana dalmatina, rana temporaria, rana verde maggiore, tritone alpestre, natrice viperina, natrice dal collare. Per le prime tre specie, l’ex zona umida costituiva il sito principale di riproduzione in Val Lemme”. Domani, alle 11, gli attivisti di Legambiente saranno simbolicamente presenti sul posto con un presidio in occasione della Giornata mondiale delle zone umide.