A Rocchetta Ligure, la mostra “Il Roseto della memoria. Ravensbrück, il lager delle donne”

La mostra curata da Giovanni Traverso è visibile fino al 2 febbraio

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Per commemorare la Giornata della Memoria, è stata inaugurata oggi 26 gennaio a Palazzo Spinola di Rocchetta Ligure, la mostra fotografica “Il Roseto della memoria Ravensbrück il lager delle donne curata dal giornalista e storico, Giovanni Traverso.

Il campo di concentramento nazista di Ravensbrück, a 90 chilometri da Berlino, a differenza di  Auschwitz, Mauthausen, Dachau o Bergen-Belsen è rimasto per molti anni nell’ombra ma ha una particolarità, nel lager ideato dal criminale  Heinrich Himmler, c’erano solo donne e, meno del 20%  erano ebree,  in questo lager  entrato in funzione nel 1939 i nazisti hanno rinchiuso  130.000 donne di ogni nazionalità: oppositrici politiche, zingare, disabili, testimoni di Geova, prostitute.  Donne considerate reiette, a cui fu sottratta ogni dignità, sfruttate fino alla morte nelle fabbriche del Reich, mutilate, utilizzate per esperimenti genetici, donne cui furono strappati i figli, a loro volta sottoposti a sperimentazioni o lasciati morire di fame. E poi madri e figli, tutti passati per il camino. Non si conosce l’esatto numero delle vittime, che potrebbero essere circa 90mila, alla vigilia della liberazione, tutti gli incartamenti furono distrutti dai nazisti per insabbiare i loro crimini.

A  Ravensbrück è sorto un roseto di rose rosse, ma la terra su cui sono state piantate non è una terra qualsiasi, è la terra di una grande fossa comune in cui sono sepolte donne di ogni età che provenivano da diversi paesi europei, donne innocenti  la cui unica colpa era essere invise al Raich che le ha condannate a morte senza una ragione.

La mostra fotografica a Palazzo Spinola, arricchita da un supporto video, è dedicata in particolare ai ragazzi delle scuole, per questo è stata emendata dalle immagini più crude e sarà visibile fino al 2 febbraio: lunedì dalle 10 alle 12, sabato e domenica, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17.

La storia dell’unico campo di concentramento femminile, è al centro del libro Il cielo sopra l’inferno, titolo originale If this is a Woman, “ Se questa è una donna” che parafrasa il titolo del famoso libro di  Primo Levi,  “Se questo è un uomo”, scritto dalla giornalista inglese Sarah Helm, edito da Newton Compton.