Al Sacro Cuore di Novi la cerimonia funebre per Giulio Campastro.

L'alpinista è morto sulle Dolomiti venerdì mattina. Funerali a Roma, nella sua città una preghiera con i familiari.

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Giulio Campastro

Saranno celebrati domani mattina, martedì 21 agosto, alle 10, nella chiesa di San Pietro e Polo, all’Eur, i funerali di Giulio Campastro, 47 anni, morto venerdì scorso sulle Dolomiti.

L’uomo si era trasferito nella Capitale vent’anni fa, era originario di Novi Ligure, dove la famiglia vive tutt’ora in via Crosa della Maccarina; un rito funebre, infatti,  è annunciato sempre  alle 10 nella chiesa del Sacro Cuore, dove saranno presenti i familiari e gli amici di un tempo. La salma  sarà poi tumulata nel cimitero nuovo di Serravalle Scrivia, nella tomba di famiglia.

Giulio Campastro amava la montagna e vi trascorreva spesso le vacanze con la moglie Ilaria. Era un vero alpinista, le scalate erano la sua passione, l’incidente mortale è avvenuto sulle Tre Cime di Lavaredo a Auronzo; venerdì stava scalando da solo la Piccola Cima, una montagna alta 2.856 metri, sul versante bellunese, quando è scivolato per 200 metri su un nevaio tra la Cima Grande e la Piccola. Probabilmente non era assicurato, le corde, secondo quanto riportato dal personale del Soccorso alpino e Speleologico del Veneto, sono state successivamente ritrovate nel suo zaino, insieme ai documenti.

“Le Tre Cime di Lavaredo  – spiega Reinhold Messner, l’alpinista ed esploratore più autorevole al mondo – sono prese d’assalto, in questi giorni, da numerose cordate. E anche da qualche arrampicatore solitario. Ma nella stragrande maggioranza delle salite, rari sono i casi di coloro che azzardano di andare in libera. Tutti sanno, o dovrebbero sapere, che se da lassù si cade, si muore; lassù, da qualsiasi altezza non c’è scampo”.

I parenti hanno chiesto di devolvere eventuali donazioni a nome di Giulio a favore dell’Unicef e dell’Airc, l’ Associazione per la ricerca sul cancro.