Ancora nessuna risposta ai dipendenti Iperdì, il Mise concede un nuovo rinvio alla Gca

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Non c’è stato il tanto atteso incontro al Ministero dello Sviluppo economico (Mise), che avrebbe dovuto tenersi a Roma, ieri pomeriggio, per affrontare la pesante situazione che stanno vivendo i dipendenti dopo la chiusura dei supermercati  Iperdì. La società Gca-Nuova Distribuzione che gestisce i 39 punti vendita di Lombardia e  Piemonte, molti dei quali chiusi da luglio, ha chiesto e ottenuto, un ulteriore rinvio al 31 ottobre, perché spiega, di non essere ancora in grado di fare il punto della situazione. Purtroppo invece, è chiarissima la situazione per i 761 dipendenti di cui 20 lavorano, meglio dire lavoravano, nel negozio di Novi Ligure, che da mesi non percepiscono stipendio.

Queste ulteriori due settimane concesse dal Mise a favore della Società ha gettato nello sconforto i dipendenti ai quali finora, è stato negato anche il supporto economico attraverso l’utilizzo di ammortizzatori sociali, perché sulla carta risultano occupati, teoricamente in aspettativa retribuita, quindi a loro non è possibile avere accesso ad altri strumenti per il sostegno al reddito; una condizione non più sopportabile per loro e per le loro famiglie.

Per tamponare questa falla e dare un po’ di respiro a queste famiglie, la Cgil Federazione Italiana Lavoratori Commercio e Turismo, propone alla proprietà,  fino a quando la situazione non sia chiarita, di rispondere con beni propri per onorare i crediti verso queste persone che hanno il sacrosanto diritto di ricevere lo stipendio.

Due settimane fa, al tavolo di crisi al Mise, era emersa la notizia che il negozio di Novi, insieme ad altri 11 punti vendita, sarebbe stato ceduto ad una società interessata all’acquisto. Non resta che incrociare le dita.