C’è una frazione di Tortona circondata da tre enormi cave a ridosso della case dove i residenti temono l’aumento del traffico, danni alle strade e sopratutto il rischio di diffusione di polveri di amianto poiché in almeno due siti potrà arrivare lo smarino del Terzo valico. Bettole di Tortona, 500 residenti circa, ha addirittura una via divisa a metà con il Comune di Pozzolo Formigaro, dove si trovano gli enormi “buchi” scavati e in corso di scavo per prelevare ghiaia e sabbia. Un paesaggio desolante a causa di questa attività, in parte avviata nel decennio scorso, in un paese da anni vittima delle scelte dell’amministrazione pozzolese, pur essendo quasi tutte le case sotto Tortona. Pozzolo vanta infatti non invidiabile record di ben 21 cave ed ex cave presenti sul suo territorio, cui tre nella sola Bettole di Tortona: sono la Cascinone, la Bettole e la Pelosi, situate tutte in un raggio di meno di un km dal paese.
Un anno fa circa alcuni residenti hanno scritto a vari enti esprimendo preoccupazione in particolare per la cava Bettole. Recuperata una parte dell’area con uno riempimento che ha riportato il terreno al piano campagna e a zona agricola, resta da recuperare la superficie maggiore nella quale potrebbe arrivare lo smarino del Terzo valico. Cava Bettole, fino allo scorso anno, era inserita fra i siti di deposito di primo utilizzo. Ora non figura più ma a marzo di quest’anno il Cociv ha ottenuto dalla Regione l’autorizzazione al sub ingresso nella gestione del sito al posto del titolare la società Scai di Novi Ligure. In sostanza, la Regione aveva dato l’ok al Cociv al “recupero ambientale” del sito, cioè al deposito dello smarino, questo prima dell’approvazione del piano cave. Come evidenziano gli abitanti, “nella cava è in corso da agosto l’installazione delle reti e delle luci nonché di una pesa e il Cociv ha ottenuto da un residente di poter sistemare un sensore per le polveri nel giardino di casa sua. Un anno fa avevamo chiesto di bloccare l’inserimento della cava Bettole nel piano cave del Terzo valico – spiegano – poiché l’area si trova a ridosso della case di strada Castellar Ponzano, verso lo Scrivia, sottolineando come la presenza di fibre di amianto rappresenta un grave pericolo per la popolazione. Oltretutto, molto vicino si trova l’acquedotto che alimenta sia Bettole sia Tortona e l’acqua che si ferma nella cava quando piove viene assorbita facilmente dal terreno e può quindi interessare le falde. Ci sono poi i continui disagi al traffico causati dai camion, tra cedimenti delle banchine, fango, polvere”. Il Comune di Tortona aveva risposto che la decisione di cava Bettole era stata contestata dall’amministrazione comunale. Stessa cosa aveva fatto il sindaco di Pozzolo, Domenico Miloscio, nella conferenza dei servizi del 20 settembre 2016 dedicata appunto al Piano cave del valico: “Si sta circondando una frazione con le cave, facendola diventare una zona invivibile. I cittadini ci scrivono tutti i giorni”. Pozzolo oggi si ritrova con sei cave del Terzo valico e ha fatto ricorso al Tar contro questa decisione del Cociv avallata dalla Regione.
Come si diceva, ora la Bettole non figura più ma resta il dubbio dei “lavori in corso” mentre sono spuntate nella delibera della giunta Chiamparino che a luglio ha dato l’ok al Piano cave del Terzo valico il “buco” di cascina Cascinone, dove finiranno di certo 74.074 metri cubi di rocce e terra, e cascina Pelosi, come sito di riserva, capace di contenere ben 333.333 metri cubi di materiale ma da dove il Cociv potrà prelevare 358 mila metri cubi di ghiaia e sabbia: quindi, il traffico pesante sarà comunque assicurato. Grande la soddisfazione da parte dei cavatori, che con l’arrivo dello smarino a rischio amianto eviteranno di spendere i loro soldi per riqualificare i siti, come era previsto a suo tempo dalle autorizzazioni rilasciate dal Comune di Pozzolo. Decisamente un po’ meno gli abitanti di Bettole di Tortona.