Il caldo brucia un cocomero su 5 con perdite del 20%

Emerge dall'analisi di Coldiretti

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Addio ad un cocomero su cinque per caldo, grandine e siccità che hanno tagliato di oltre il 20% il raccolto anche a causa delle cornacchie che provocano enormi buchi nel raccolto rendendolo invendibile. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sul frutto immancabile sulle tavole dell’estate.

In provincia di Alessandria le zone di produzione, sia per cocomeri che meloni, coincidono soprattutto con la Bassa Valle Scrivia e, in particolare, i comuni di Isola Sant’Antonio e Castelnuovo Scrivia. Sono presenti anche nei comuni di Casalcermelli, Castellazzo Bormida e Rivalta Bormida e nelle zone del Casalese e Valcerrina.

I prezzi medi pagati ai produttori agricoli oscillano intorno ai 20 centesimi al chilo, ma in alcune realtà si scende addirittura a 10 centesimi, mentre al supermercato si aggirano intorno ai 70 centesimi al chilo. Ma se si considerano i chioschi il prezzo può arrivare fino 2,50-3 euro al chilo. Va anche sottolineato che in alcuni casi, approfittando dei bassi prezzi pagati ai produttori, le angurie vengono vendute sottocosto e usate come prodotto civetta per attirare i consumatori nei supermercati.

“Anche per il cocomero è importante guardare l’etichetta che indica obbligatoriamente la provenienza. Un’anguria nazionale sarà certamente più fresca e appetibile di una di provenienza estera che ha subito un lungo trasporto – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Il cocomero come il melone deve essere acquistato maturo e consumato subito. Per capire se è maturo al punto giusto di solito si batte la mano sulla buccia, più il rumore è profondo più è maturo; oppure si guarda la buccia che deve essere liscia e di colore verde e crema. La polpa non deve avere strisce bianche e semi chiari perché ancora non è giunto a maturazione”.

Per conservare al meglio il cocomero la Coldiretti consiglia di non mettetelo nel congelatore ma in frigo avvolto da un panno di cotone bianco. Il cocomero è un alimento sano, nutriente e dissetante che ci salva un po’ dalla calura estiva e dalla disidratazione.

E’ costituito dal 95% d’acqua e per questo è considerato dietetico. Per quanto riguarda il sapore zuccherino, la Coldiretti ricorda che esso non dipende dal contenuto in zuccheri, non molto alto, ma dalla presenza di aromi naturali e di acidi liberi contenuti nella polpa. In effetti, il contenuto in zuccheri dell’anguria va dal 3,7% al 6,4% (nella mela 11-15%, nella pera 9,5-15,5%). Il cocomero contiene anche sodio, fosforo, potassio, elemento importante in estate, ed è privo di colesterolo.

E’ particolarmente indicato per le diete dimagranti, sia per la capacità saziante, sia per lo scarso apporto calorico, sostanzialmente pari alla metà di quello degli altri frutti freschi, che è già basso. Un’avvertenza importante: si deve evitare il consumo dei semi, perché contengono sostanze con una forte attività purgante. Inoltre le sostanze aromatiche presenti in questo frutto possono risultare poco digeribili nei bambini con meno di tre anni.

“I cambiamenti del meteo obbligano gli imprenditori a modificare le tipologie di quanto coltivato, per questo le angurie anche in provincia di Alessandria stanno diventando sempre più diffuse – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo -. Ciò ha portato però a dover fare i conti con un aumento di cornacchie e gazze, una presenza che negli ultimi due anni è tornata in maniera prepotente mettendo in difficoltà i tanti frutticoltori già alle prese con annate critiche per via delle condizioni climatiche e, ovviamente, anche a causa del lockdown legato alla pandemia. Un problema avvertito su tutto il territorio provinciale, senza distinzione, dalla collina alla pianura”.