Retromarcia del centrodestra in Regione sulla nuova legge sulla caccia. Nei mesi scorsi era emerso che la Lega e gli altri partiti della maggioranza intendevano autorizzare la caccia a quindici tra uccelli e mammiferi selvatici: sei specie di anatra (Fischione, Canapiglia, Mestolone, Codone, Marzaiola, Moriglione); cinque specie di uccelli acquatici (Folaga, Porciglione, Frullino, Pavoncella, Combattente); specie delle zone aperte come l’Allodola, il Merlo e specie caratteristiche ed esclusive delle alte montagne, cioè la Pernice bianca e la Lepre variabile. Molte sono considerate “minacciate di estinzione o comunque presenti con popolazioni così ridotte da non giustificare un prelievo come quello ipotizzato”, secondo gli ornitologi riuniti nel Gruppo piemontese studi ornitologici (Gpso) e l’Associazione naturalistica piemontese (Anp), che raccolgono gli studiosi del settore in Piemonte. Una mattanza inserita oltretutto inserita nel disegno di legge “omnibus” collegato alla legge finanziaria 2020 del Piemonte, un blitz vero e proprio costituito da una singola frase tra 58 articoli di tutt’altro genere. Una sorta di favore alle associazioni dei cacciatori, secondo i detrattori del provvedimento. Per questo, le opposizioni hanno alzato un muro per ostacolare il voto favorevole alle quindici nuove specie cacciabili, presentando ben 1.800 emendamenti.

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Una situazione che alla fine ha spinto la maggioranza a ritirare buona parte delle modifiche alla normativa sulla caccia. Così, a oggi, sono state salvate otto specie: merlo, pavoncella, moriglione, frullino, lepre variabile, mestolone, porciglione e combattente. “Fine del muro contro muro – commenta il consigliere regionale Sean Sacco (5 Stelle) -. La maggioranza di destra, a fronte di un ciclopico lavoro da parte del M5S che ha presentato ben 1500 emendamenti su 1800, ha ritirato le proposte più imbarazzanti dalla legge “omnibus”. Dopo giorni di dibattito, è stato raggiunto infatti un accordo che prevede il ritiro degli emendamenti scandalo sulla liberalizzazione del gioco d’azzardo – una vera sanatoria per furbetti – e lo stralcio di buona parte delle modifiche della legge sulla caccia. Abbiamo limitato i danni: per la lobby venatoria e delle slot machine niente Natale in anticipo. L’intesa prevede anche lo stop agli incarichi esterni previsti per il direttore dell’Arpa e il via libera all’indagine conoscitiva sulla gestione dell’emergenza Covid-19, guidata da una sottocommissione che sarà presieduta da un esponente delle minoranze”. I temi oggetto della valanga di provvedimenti verranno quindi discussi in Commissione prima di riapprodare in Consiglio regionale e dovranno essere oggetto di confronto con associazioni e cittadini.