“La società non è più in grado di dar corso alla realizzazione dell’impianto”. La Voltaggio Energia il 15 febbraio ha comunicato alla Provincia la volontà di non portare avanti il progetto presentato nel 2006 e modificato due volte in questi tredici anni. L’amministrazione provinciale ha così revocato le autorizzazioni, la prima risalente al 2008, l’altra al 2013, poi modificata lo scorso anno, visto che al 31 dicembre scorso i lavori non sono iniziati come era stato imposto nell’ultima proroga. La società, come ha dichiarato il suo amministratore, Sandro Rizzo, non ha trovato i fondi necessari per portare avanti il progetto, complici anche il ricorso presentato dai cittadini del Forum dell’Alta Val Lemme contro il primo ok della Provincia, poi respinto, e poi l’ostilità dell’amministrazione guidata da Lorenzo Repetto in carica dal 2009 al 2014. Tredici anni fa il progetto era appoggiato dal Comune, dalla Comunità montana e dalla Provincia. Persino l’allora minoranza consiliare era favorevole alla “maxi stufa” che, secondo i cittadini contrari, avrebbe avuto la necessità di importare legna da chissà dove poiché tutti i boschi locali non sarebbero stati sufficienti ad alimentarla, oltre al pesante inquinamento previsto.

Uno scorcio della ex cartiera

Molti i dubbi anche da parte dei tecnici ma la politica decise di andare avanti, visto che si parlava pure di fantomatiche royalties. L’appoggio favorevole del Consiglio comunale voltaggino si concretizzava in una lista unica alle elezioni del 2009 contro la la lista guidata Lorenzo Repetto, uno degli esponenti del Forum, che alla fine prevaleva. Così, la Voltaggio energia, per andare incontro alla nuova amministrazione, presentava un secondo progetto più piccolo e molto meno inquinante. Nel 2018, poi la proposta di ricorrere alla pirogassificazione ma, alla fine, nulla si è mosso nella ex cartiera. Ora l’edificio, abbandonato dagli anni Ottanta, rischia di perdere pezzi sulla strada provinciale. “Verificherò di persona – dice il sindaco, Michele Bisio – la situazione degli edifici e, nel caso, emetterò un’ordinanza per tutelare la pubblica incolumità. I rifiuti plastici presenti nell’area vicina agli edifici? Per l’Arpa non sono inquinanti. Se impongo la rimozione e nessuno interviene toccherebbe al Comune ma la spesa sarebbe di un milione di euro. Meglio lasciar perdere”. La Voltaggio energia, per altro, non è ma diventata titolare del sito, avendo stipulato a suo tempo solo un contratto preliminare, dal quale ora vuole recedere. Eventuali ordinanze dovrebbero quindi essere indirizzate alla vecchia proprietà.