Covid. Il Piemonte torna in arancione

Il nuovo Dpcm consente gli spostamenti nelle seconde case anche se ubicate fuori regione e indipendentemente dalla fascia in cui si trova.

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Palazzo Lascaris
Palazzo Lascaris Sede della Regione Piemonte

Non va ancora bene, il maledetto virus continua ancora la sua corsa da domani, domenica 17 gennaio l’Italia si divide in zone rosse, arancioni e gialle. I virologi chiedono a gran voce di tornare alle restrizioni  laddove necessario e il ministro della Salute, Roberto Speranza ascolta i consigli e firma l’ordinanza.

Alberto Cirio

Anche i numeri del Piemonte consigliano il passaggio dalla zona gialla alla zona arancione, come  spiega il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio: «I dati ci collocano in zona arancione come conseguenza delle nuove misure più restrittive adottate a livello nazionale per l’incremento della circolazione del virus che si sta registrando in tutta Italia ed Europa. Tuttavia è importante segnalare che la pressione ospedaliera, pur restando significativa, continua progressivamente ad alleggerirsi grazie agli sforzi virtuosi che il Piemonte ha saputo fare nelle scorse settimane. So che questo è un nuovo sacrificio per tutti ed è la ragione per cui ho chiesto al Governo che i ristori previsti per le categorie chiuse siano certi e immediati. Mi riferisco in particolare al mondo dello sci, ristoranti e bar. Su questi ultimi mi auguro che da Roma rivedano la scelta di bloccare l’asporto a partire dalle 18, perché come ho segnalato in Conferenza delle Regioni risulta poco comprensibile. Per quanto riguarda la scuola, come previsto dal Comitato tecnico scientifico nazionale e dal Governo, da lunedì anche le scuole superiori potranno ripartire in presenza seppur al 50%. Questo anche grazie al Piano Scuola sicura che la Regione ha messo in campo e ad un enorme lavoro fatto con i prefetti, i territori e il mondo scolastico e dei trasporti per garantire la ripresa in sicurezza. Ma non abbasseremo la guardia e monitoreremo la situazione a scuola ogni giorno, per intercettare subito eventuali criticità ed intervenire in modo immediato con misure più restrittive se la situazione epidemiologica dovesse renderlo necessario».

Queste le principali misure in vigore in Piemonte in Zona Arancione.

Per quanto riguarda la scuola, la didattica sarà in presenza per scuole dell’infanzia, elementari e medie e presenza  al 50% per le scuole superiori.

Gli spostamenti sono consentiti all’interno del proprio Comune senza autocertificazione, che si raccomanda però di evitare se non necessari. Consentiti gli spostamenti dai Comuni con meno di 5000 abitanti per una distanza non superiore ai 30 km, ma non verso i capoluoghi di provincia. Vietato circolare dalle 22 alle 5 del mattino salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute.

Vietato spostarsi da una Regione all’altra, salvo che per lavoro, studio, salute, ma c’è una novità. Il nuovo Dpcm dice che si può andare nella seconda casa, anche in affitto, che si trovi in una regione in fascia gialla, arancione o rossa. Unico limite riguarda il fatto che potrà spostarsi soltanto il nucleo familiare. Si potrà poi rientrare nella residenza o nel domicilio in qualsiasi momento.

Consentita la visita a parenti e amici, solo all’interno del proprio Comune e nel limite di due persone, oltre ai minori di 14 anni sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi.

E’ consentita l’attività motoria nei pressi della propria abitazione e l’attività sportiva all’aperto, ma solo in forma individuale. Aperti i centri sportivi, mentre sono chiusi impianti sciistici, piscine e palestre.

Per quanto riguarda le attività commerciali, bar e ristoranti, saranno chiusi 7 giorni su 7. L’asporto è consentito fino alle 18 per i bar, fino alle ore 22 per i ristoranti, mentre è sempre permessa la consegna a domicilio.

Apertura dei negozi al dettaglio e chiusura nel weekend dei centri commerciali ,ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, generi alimentari, fiorai, tabaccherie, edicole e librerie presenti al loro interno). Apertura dei parrucchieri e dei centri estetici. Apertura dei mercati anche extra-alimentari. Restano ancora chiusi  musei, mostre, teatri e cinema.