Ottantuno anni fa il 7 aprile 1944 era Venerdì Santo All’alba di quella giornata di inizio primavera, nel tentativo di stroncare la Resistenza, i nazisti e i fascisti fecero un imponente rastrellamento nella zona intorno al monte Tobbio. Qui sorgeva, la Benedicta, un ex monastero medioevale utilizzato come cascinale dove i partigiani vi avevano posto il loro comando. Ci fu uno scontro durissimo: molti partigiani morirono in combattimento, 147 partigiani furono fucilati, altri fatti prigionieri, poi fucilati.
Un anno dopo, 1945. Era ancora primavera quando gli stessi aguzzini, fascisti e nazisti, furono sconfitti. A ottant’anni dalla Liberazione l’Italia, democratica e libera grazie agli alleati e ai partigiani, ricorda quei giovani eroi.


Quest’anno la commemorazione ufficiale dedicata al ricordo dei martiri della Benedicta si svolgerà domenica 6 aprile. L’inizio della cerimonia è previsto alle 9,30 con l’omaggio ai caduti presso la zona del Sacrario, seguirà il corteo che raggiungerà il cortile dove si trovano i ruderi della cascina Benedicta accompagnato dalla Banda Musicale “Risorgimento” di Sanpierdarena. Alle 10 sarà celebrata la Santa Messa, presieduta dal Vescovo di Tortona, Monsignor Guido Marini, cui seguirà la lettura dei nomi dei partigiani trucidati nei pressi della cascina. Al termine dei saluti istituzionali, interverranno: Domenico Merlo, sindaco di Bosio; Domenico Ravetti, presidente del consiglio regionale; Massimo Bisca, presidente Anpi Genova, Daniele Borioli, presidente Associazione Memoria della Benedicta. Alle 11, sarà pronunciata l’orazione ufficiale, affidata quest’anno alla scrittrice Raffaella Romagnolo.
Nel pomeriggio dalle 15 sarà possibile percorrere il Sentiero della Pace a cura del Parco dell’Appennino Piemontese.