Il monte Cosfrone e il Giarolo sullo sfondo (foto sito web Provincia di Alessandria)

Riceviamo e pubblichiamo dal Comitato per il territorio delle 4 Province:

Ha sollevato e solleva ancora molto scalpore l’esito della “valutazione di incidenza” svolta dall’ente che gestisce la zona di protezione speciale “Ebro-Chiappo”, i 364 ettari di versanti montani tutelati dalla “direttiva Uccelli” dell’Unione Europea, nel cuore del territorio sul quale si chiede di realizzare l’impianto eolico industriale “monte Giarolo”. L’ente di gestione ha svolto l’istruttoria (la relazione  è consultabile sul sito del ministero a questo link) ed ha espresso un parere positivo condizionato ad una serie di prescrizioni, tra cui l’eliminazione di 8 dei 20 aerogeneratori previsti. È possibile che il rispetto delle logiche formali del procedimento di valutazione non consentisse conclusioni più nette, su questo non ci sentiamo di esprimerci.  Tuttavia, anche se le osservazioni e le analisi svolte nella relazione sono ampiamente condivisibili e in parte collimanti con le nostre, le conclusioni ci appaiono del tutto inaccettabili. Ribadiamo con decisione e convinzione che per noi solo l’opzione zeroovvero nessun aerogeneratore, può assicurare l’integrità dei nostri crinali per il presente e per gli anni a venire.  Infatti, anche l’installazione di un solo aerogeneratore aprirebbe la strada all’effetto proliferazione, ben noto, ed esporrebbe i nostri crinali, per gli anni a venire, a ulteriori richieste di nuove installazioni, con un processo di progressivo e inarrestabile degrado degli habitat che rappresentano l’eccellenza naturalistica del nostro territorio, un gravissimo impatto di sostanza e di immagine sulle produzioni locali identitarie (si veda il pascolo con la pregiata carne all’erba del Giarolo), un colpo mortale al turismo escursionistico che, con centinaia di passaggi ogni anno, e in una prospettiva di continua crescita, rappresenta un importante volano economico del territorio, oltre che un elemento di grande valore culturale ed educativo (si vedano le numerose iniziative svolte in collaborazione con il mondo della scuola, dal CAI e da altre realtà associative).

Come comitato per il territorio delle Quattro Province continueremo il nostro lavoro con l’obiettivo finale di tutelare l’integrità dei nostri crinali, consapevoli e convinti di essere in sintonia con il sentire del territorio e con le posizioni dei suoi rappresentanti nelle istituzioni territoriali.

A breve le nostre argomentazioni in questo senso, già più volte espresse, saranno manifestate ancora più dettagliatamente con le osservazioni naturalistiche che depositeremo presso il sito del Mase, con le quali dimostreremo in modo irrefutabile l’impatto dell’impianto eolico monte Giarolo sull’avifauna e in genere sugli habitat che compongono il delicato equilibrio ecologico dei nostri crinali.

Concludendo rinnoviamo l’invito a tutte le associazioni, gli abitanti e i frequentatori del territorio delle valli Borbera, Curone e Staffora a produrre e inviare al ministero dell’ambiente le proprie osservazioni, come già molti stanno facendo. Nella pagina che si apre cliccando qui abbiamo inserito alcune indicazioni pratiche. La scadenza è il 22 luglio ed occorre inviare un forte segnale ai decisori del governo centrale affinché comprendano che un parere positivo su questo scempio ambientale costituirebbe anche un atto di prevaricazione gravissimo del volere di un intero territorio, insomma un vero e proprio vulnus democratico. E inoltre rinnoviamo l’appello ai rappresentanti regionali, cui ora spetta il compito di stabilire l’idoneità o meno dell’area in questione all’installazione di impianti eolici, perché una volta per tutte ne decretino la non idoneità, coerentemente alle posizioni prese in periodo pre-elettorale, ponendo infine una pietra tombale su questa minaccia all’integrità dei nostri monti.