La sistemazione dell’incrocio del casello A7 di Vignole Borbera a rischio con il nuovo aumento dei costi, dovuto a un errore nei conteggi, secondo il sindaco, Giuseppe Teti. L’intervento, atteso da decenni, era stato diventato ancora più urgente in vista dell’apertura dei cantieri del Terzo valico, dieci anni fa, con il conseguente aumento del traffico pesante. Inoltre, i fondi, nei programmi iniziali, sarebbero stati messi a disposizione solo dallo Stato attraverso il Cociv e i tempi di realizzazione, secondo le promesse iniziali, sarebbero stati veloci. Invece, l’incrocio tra il casello e le strade provinciali 140 e 143 finora è rimasto com’era mentre il progetto, sin dallo scorso anno, è stato nuovamente modificato arrivando alla terza versione e costi sono continuati a crescere, ormai oltre i 3 milioni di euro per quella che non sarà più una semplice rotonda di fronte al casello ma un enorme spartitraffico che dall’uscita dalla A7 arriverà oltre il ponte sullo Scrivia, ad Arquata, dove è prevista una rotatoria.
Tutto ciò per evitare agli automezzi in entrata e in uscita dal casello di incrociarsi con quelli sulla strada 140 e provenienti dalla 143. In primavera Teti aveva prospettato il via ai lavori entro luglio, seppure con qualche dubbio, dopo che Comune, Regione e Provincia avevano aggiunto 700mila euro, saliti a 2,1 milioni di euro. Venerdì scorso, durante l’incontro tra i sindaci del Progetto condiviso di sviluppo del Terzo valico e il commissario straordinario Calogero Mauceri, ad Alessandria, è emerso che servono altri 1,2 milioni di euro, arrivando alla cifra enorme di 3,3 milioni di euro. Mauceri durante la conferenza stampa ha ammesso che serviranno più soldi ma non ha voluto rivelare la cifra, poi in qualche modo resa nota mentre in serata la Provincia ha pubblicato il progetto sul sito internet. Teti ha fatto sapere che l’ulteriore incremento sarebbe dovuto a una serie di errori “commessi non si sa da chi”. Fatto sta che Mauceri avrebbe chiesto ai Comuni di devolvere ognuno 100mila euro al progetto vignolese rinunciando a una quota dei fondi del Terzo valico. Peccato che molti interventi sia già in fase di appalto o di cantiere, quindi non se ne è fatto nulla. Ora servirà una nuova conferenza dei servizi, tra due mesi, mentre l’incrocio resterà sempre pericoloso.