Nel 2013 la Corte dei Conti aveva già bacchettato il Comune di Gavi: dal bilancio vanno tolte le somme che da troppi anni non vengono incassate per evitare di falsare i conti, riferite solitamente all’evasione fiscale, soprattutto sulla tassa rifiuti. Ora, secondo quanto emerso dal consiglio comunale di ieri, ci risiamo. La seduta era dedicata alla votazione del bilancio consuntivo 2016.
L’avanzo effettivo è di 350 mila euro. “Un risultato soddisfacente – ha commentato il vicesindaco Nicoletta Albano, a fianco di una sempre silenziosa Rita Semino, primo cittadino -, che verrà utilizzato per 70 mila euro a favore del secondo lotto di lavori per la caserma dei carabinieri e per 15 mila euro per le ex scuole di Alice. La spesa per i servizi e il personale è sotto controllo, abbiamo rispettato quello che un tempo era il patto di stabilità e sono stati eseguiti gli accertamenti sul pagamento delle tasse. Siamo decisamente un Comune virtuoso”. Proprio su questo punto la minoranza, con il capogruppo Mario Compareti, ha evidenziato le criticità del bilancio: “Il quadro idilliaco, da vispa Teresa, che è stato dipinto è ben diverso. Si rischia un disavanzo di circa 200 mila euro poiché si sono troppe cifre non riscosse dal Comune, che sommano a 807 mila euro. Gavi Comune virtuoso? Senz’altro non lo è nel recupero dell’evasione fiscale e applica una strategia ben definita: le aliquote vengono mantenute quasi al massimo e non si fanno gli accertamenti veri per trovare gli evasori”. Compareti ha citato le cifre dell’Imu: previsto un accertamento di 23 mila euro, nel 2016 ne sono stati recuperati solo 7 mila.
“L’ente – ha proseguito l’esponente della minoranza – ha incassato 1,3 milioni di Imu con un’aliquota vicina al massimo: chi ha sempre pagato continuerà a farlo e chi evade non viene toccato”. Nel bilancio figurano ancora cifre da incassare sui rifiuti riferite al 2010, ben sette anni fa, quando per legge vanno dichiarate inesigibili dopo cinque anni e tolte dai documenti contabili: “Ci sono inoltre 33 mila euro di Tares del 2013, 64 mila euro di Tari del 2014, saliti a 86 mila euro per l’anno dopo. Nel bilancio ci sono cifre fantomatiche, che devono essere eliminate per avere un bilancio depurato”. Oltretutto, ha osservato ancora Compareti, il Comune deve 80-100 mila euro alla Provincia riferite al 2012-2015. Per il vicesindaco, “i residui sono sotto controllo e sono diminuiti rispetto al passato. È un problema per tutti i Comuni. Abbiamo istituito, come prevede la legge, il Fondo di accantonamento e quindi non ci sono rischi”.
Alla fine, bilancio approvato con i voti della maggioranza. Stesso esito per l’accensione del mutuo da 150 mila euro per la sostituzione degli infissi delle scuole medie. I soldi arriveranno dallo Stato e il pagamento non inciderà sul Patto di stabilità, secondo Albano.