Pernigotti. I turchi chiedono ai dipendenti e ai sindacati di cessare l’occupazione dello stabilimento

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Con una lettera alle organizzazioni sindacali e alle Rsu dello stabilimento di Novi Ligure, i turchi chiedono di cessare l’occupazione della fabbrica, sostenendo che questo comportamento, definito  “ostruzionistico” sta compromettendo la produttività aziendale e impedisce l’accesso allo stabilimento a chi in questi giorni vorrebbe iniziare una trattativa per l’acquisto dell’azienda e dei macchinari, anche al fine di favorire la ricollocazione sul territorio nazionale del personale impiegato.

La proprietà sostiene che l’occupazione permanente non trova giustificazione né dal punto di vista normativo né dal punto di vista relazionale e che il blocco sta impedendo il normale svolgimento delle quotidiane attività amministrative e produttive, ingenerando, di conseguenza, rilevanti problemi di carattere organizzativo, oltre che un danno economico e relazionale nei confronti di clienti, fornitori, terzi interessati e degli stessi lavoratori.

Pernigotti ha ribadito che a della crisi, la proprietà ha intenzione di  esternalizzare le attività produttive del sito di Novi Ligure nel territorio nazionale, nel rispetto della storicità del brand e con l’obiettivo di mantenere la qualità dei prodotti,  e si sta adoperando affinché i circa 100 lavoratori – possano essere ricollocato presso aziende operanti nello stesso settore durante il periodo di CIGS, nel pieno rispetto della procedura.