Il turismo sostenibile che piace all’Unesco

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TRISOBBIO. Lo sferisterio, luogo storico del tamburello funziona come spazio ambivalente per manifestazioni e parcheggio, si sale a piedi nel concentrico, seguendo la sagoma del castello e, arrivati vicino al municipio, c’è un’accogliente terrazza. E’ dotata della mappa del territorio, disposta sul plastico espositivo, che riporta i comuni del territorio e di un potente cannocchiale ad utilizzo libero e gratuito, per ammirare h24 il paesaggio locale. E’ il nuovo Belvedere di Trisobbio. Nuovo non solo nell’estetica. Fino a sei mesi fa non esisteva. “Abbiamo pensato alla terrazza per valorizzare il paesaggio agli occhi degli abitanti e dei turisti – spiega il sindaco Marco Giovanni Comaschi – il progetto è stato realizzato a sbalzo e finanziato in economia con una spesa di circa 30 mila euro, utilizzando in parte un lascito della nostra concittadina Rosanna Carretti, che l’ha destinato ad iniziative di abbellimento del paese”. Il sindaco ha anche in previsione di attrezzare la torre del castello, tutto per rendere più accessibile il paesaggio.

Trisobbio è un esempio di turismo sostenibile perché coinvolge la popolazione – afferma Roberto Cerrato, direttore dell’Associazione per il Patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferato, che nei giorni scorsi al castello ha preso parte al convegno ‘Valore e consapevolezza del paesaggio”, con un intervento sul “Territorio plasmato dall’uomo”. Una riunione di esperti e sostenitori per inaugurare il Belvedere, fare il quadro sul paesaggio e raccontare i passi avanti fatti nella valorizzazione dopo la proclamazione dell’Unesco e gli obiettivi da perseguire. Marco Valle, project manager dell’Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali, Siti, ha presentato il progetto “L’occhio del paesaggio: osservazioni del territorio e applicazioni del piano paesaggistico regionale’. Mentre Carlo Bidone, presidente dell’Osservatorio del Paesaggio Alessandrino ha riaffermato ‘Il ruolo dell’Osservatorio per la divulgazione dei valori paesaggistici’. ‘La proclamazione del sito Unesco è stato un nuovo inizio – hanno ribadito con forza gli esperti, presente anche il presidente della Provincia Gianfranco Baldi – ma serve più consapevolezza delle potenzialità locali per cogliere questa opportunità e sviluppare nuove collaborazioni fra comuni. Meglio un solo calendario eventi con meno manifestazioni, ma più di richiamo”.

Chi prende decisioni ha il compito di aprire il dialogo e ascoltare anche le associazioni e i negozianti. Dalla buona convivenza, le nuove regole per fare più bello ed accogliente il paesaggio. “Credere nella resilienza significa vivere i cambiamenti, con senso di partecipazione, senza imporre né subire, ma confrontandosi. Se il turista, appena arrivato in paese entrerà in un negozio per chiedere informazioni e troverà un commerciante preoccupato per i vincoli paesaggistici, vorrà dire che c’è ancora da fare”.