Il servizio trasporto alunni da viale Kennedy alle scuole medie di via Bonavoglia è economicamente insostenibile per il Comune che dovrà chiedere un aumento alle famiglie.

Con il trasferimento dell’istituto comprensivo Tortona B, lo scorso anno era stata attivata una linea dedicata a un costo molto contenuto: 30 euro all’anno, in pratica quello che nelle altre scuole si paga per un mese. Nell’anno scolastico appena concluso erano 99 gli iscritti: con un introito di poco meno di 3 mila euro, a fronte di una spesa di circa 30 mila, il Comune non ci sta dentro. La soglia di copertura del servizio infatti è ben al di sotto del minimo del 36% previsto dalla legge.
«Una spesa che, a norma di legge, il Comune non può più sostenere per il futuro – dice il sindaco Federico Chiodi -, ma che in considerazione della particolarità del caso, sarà rimodulata cercando di tenere il più possibile in considerazione le esigenze degli utenti».
Intanto nell’incontro di venerdì 28 giugno, in municipio, con il comitato recentemente costituito da insegnanti e genitori degli alunni del Comprensivo, l’amministrazione comunale ha presentato una mappa della via con la possibile nuova collocazione degli edifici scolastici di viale Kennedy.

Chiusi da un anno per inagibilità a causa di criticità strutturali, saranno abbattuti e ricostruiti tenendo conto delle attuali norme: l’ipotesi progettuale prevede la realizzazione di un nuovo edificio per ospitare la scuola primaria con un’area verde adiacente. A fianco, un blocco servizi per la mensa ed un nuovo edificio costruito dove ora si trova il parcheggio di fronte all’asilo «Mary Poppins» che ospiterebbe la scuola secondaria di primo grado (medie). Ma ci vorranno almeno tre-quattro anni perchè il quartiere San Bernardino torni ad avere le sue scuole.

Una volta completata la fase progettuale, infatti, sarà necessario reperire i fondi per la realizzazione. Nel frattempo la collocazione attuale dei tre poli scolastici resterà immutata: le classi della scuola primaria «Salvo D’Acquisto» suddivisa tra i locali dell’ex asilo «Regina Margherita» di via Bidone e l’edificio di piazzale Mossi un tempo occupato dalla Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri; quelle delle medie «Mario Patri» in via Bonavoglia, nell’ex sede della facoltà universitaria di infermieristica, dove sono stati trasferiti anche gli uffici della direzione.

Fra le problematiche da risolvere, i rappresentanti del comitato hanno chiesto la possibilità di usare i locali al primo piano e nel seminterrato della scuola di via Bidone, al momento chiusi, oltre alla sistemazione della parte esterna dell’edificio di piazzale Mossi e di via Bonavoglia con la recinzione del perimetro dell’edificio per motivi di sicurezza. Sempre per via Bonavoglia è stato chiesto se è possibile installare un impianto di condizionamento nelle aule.

Ad ascoltare le istanze di genitori e insegnanti, oltre al sindaco Federico Chiodi, c’erano anche il presidente del consiglio comunale Giovanni Ferrari Cuniolo, l’assessore all’Istruzione Marzia Damiani, il consigliere Matteo Fantone e i dirigenti dei settori Lavori pubblici Francesco Gilardone e Servizi alla persona, Luisa Iotti.