La Regione vuole vederci chiaro sullo scandalo di Mulino Vecchio, una delle antiche cascine di Capanne di Marcarolo (Bosio) ristrutturata nel decennio scorso con una spesa di almeno 300 mila euro e mai utilizzata, tanto da essere abbandonata e presa di mira dai ladri e dai ghiri. La allora Comunità montana Alta Val Lemme Alto Ovadese, poi denominata Appennino Aleramico Obertengo prima della messa in liquidazione, non ha mai comunicato la fine dei lavori di ristrutturazione della cascina, trasformata in un “centro polivalente”, a uso foresteria nell’ambito del cosiddetto Parco della pace della Benedicta, così il Parco Capanne di Marcarolo non ha mai potuto utilizzarlo nonostante l’edificio fosse stato dato in concessione all’ente dalla Regione. Concessione per la quale il mese scorso il Consiglio delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese (di cui fa parte il Parco) aveva chiesto la sospensione anche dei terreni circostanti proprio alla Regione.

Una seduta del Consiglio delle Aree protette dell’Appennino Piemontese

Da Torino hanno successivamente risposto chiedendo di prorogare la concessione per due mesi al fine di fare chiarezza sulla situazione. Il Consiglio del Parco, nell’ultima seduta, ha preso atto della proposta. “La Regione – ha spiegato il presidente Dino Bianchi – a settembre convocherà un tavolo con tutti gli enti e i soggetti interessati per stabilire le responsabilità di questa vicenda, partita nel 2006 nell’ambito del Parco della Pace. Nel frattempo ci ha chiesto di mantenere ancora la concessione dal punto di vista tecnico. Noi non intendiamo prendere in carico questo edificio finché non sarà fatta chiarezza: sono stati spesi dei soldi pubblici ma la cascina non è utilizzabile. Tra Mulino Vecchio, Cascina Pizzo e il centro di documentazione sono stati spesi circa 3 milioni di euro, cifre vergognose che non sono servite a nulla”. Mulino Vecchio si trova nel territorio dell’Unione montana Dal Tobbio al Colma ma l’ente non ha voluto farsi assegnare l’edificio nell’ambito della liquidazione della Comunità montana, vista la situazione.