Lo spettacolo di fine anno delle classi terze della primaria Damilano è stato un altro successo. Ancora una volta  gli alunni delle classi 3^ A e B della scuola primaria Damilano hanno vissuto l’emozione di salire sul palcoscenico del teatro Splendor, gentilmente messo a disposizione dall’amministrazione comunale, per presentare a genitori, parenti ed amici, intervenuti numerosi, il loro spettacolo “Quel tempo lontano che fu”.

“Con canti, recitazione, balli e mimica, i bambini hanno raccontato la nascita dell’universo fino alla comparsa dei primi uomini – spiega l’insegnante portavoce Anna Nervi –  dopo il big bang, la formazione dei pianeti, le eruzioni vulcaniche e la pioggia, nell’acqua sono comparse le prime forme di vita. Ecco allora il ballo delle meduse e poi quello dei pesciolini; quindi la vita si è spostata sulla terra con i mammut, i dinosauri, gli ominidi e l’uomo”. Il balzo nel tempo dai bambini primitivi a quelli di oggi è stato questione di un attimo. “Anche perché i bimbi odierni non sono poi così diversi da quelli del passato: vivaci, esuberanti, ma alla fine tutti amici. Da qui il messaggio positivo, l’insegnamento dello spettacolo: solo con il sostegno reciproco e la solidarietà potremo chiamarci veramente “sapiens” e, come diceva una delle canzoni, “le lingue e le distanze non conteranno niente” e insieme potremo affrontare qualunque sfida, proprio come la formica per la quale i granelli di sabbia sono montagne, ma li può facilmente trasportare con l’aiuto delle compagne”.

Lo Splendor è sempre più il teatro che cerca di divertire, “ma anche di educare ai valori più alti, proprio come il motto di Don Salvi che è scritto ai lati del palco del glorioso Splendor: “Divertendo educo ed educando diverto”. Per le insegnanti delle due classi è stata una bella soddisfazione vedere la gioia e l’impegno dei bambini, nonostante la fatica di coinvolgerne una cinquantina sul palco, tenere a freno la loro esuberanza o rassicurare i più timidi. “Per gli alunni un’occasione quasi unica di sperimentare quella forma antichissima di comunicazione che è il teatro; sul palco tutti possono esprimersi, non esiste un primo della classe o un bimbo con problemi perché ciascuno dà comunque il meglio”, concludono le insegnanti.