Lo sversamento di enormi quantità di terra rilasciate dalla valvola di sfogo della diga di Lavagna, oggetto di lavori da parte di Iren, nel Gorzente e nel Piota rappresentano uno scempio ambientale che si poteva e doveva evitare“. Lo scrive Federico Fornaro, deputato del gruppo PD alla Camera.
“Ho presentato una interrogazione urgente al Ministro dell’Ambiente affinché sia fatta al più presto chiarezza e si intervenga al più presto. Non può – sostiene -, infatti, essere ulteriormente rinviato il ripristino dei luoghi da parte di Iren perché non si può pensare che questo possa avvenire con eventi alluvionali che nessuno deve augurarsi.
Si è perso già troppo tempo visto che lo sversamento risale al giugno scorso e i cittadini e il territorio tutto hanno il diritto di poter tornare a fruire di luoghi e ambienti straordinari che appartengono al patrimonio della nostra comunità”.

Ecco il testo dell’interrogazione:

Al Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica – Per sapere – premesso che:
nel giugno scorso è stato segnalato uno sversamento di enormi quantità di terra rilasciate dalla valvola di sfogo della diga di Lavagnina, oggetto di lavori di parte di IREN (società che gestisce il lago artificiale in comune di Casaleggio Boiro), nei torrenti Gorzente e Piota; il rilascio di materiale ha modificato gli argini del Gorzente cancellando i laghetti che erano presenti e provocando la moria dei pesci che vi vivevano; a mesi di distanza la situazione è rimasta la stessa e anche le acque del Piota, a seguito delle più recenti piogge, sono piene di fango e detriti; la diga rientra nel territorio dell’ente Aree protette dell’Appennino piemontese e per i lavori sulla diga di Lavagnina lo stesso ente aveva comunicato per tempo a IREN numerose prescrizioni in difesa dell’ambiente e della fauna ittica, tra le quali la costruzione di una paratia per il contenimento del fango sedimentato sul fondo, opera mai realizzata; i lavori stanno continuando e, nell’agosto scorso, il Consiglio dell’ente ha chiesta una relazione su quanto sta accadendo.

Federico Fornaro

IREN ha fatto sapere che i lavori proseguono in quanto non vi è stata né da parte del Ministero dell’ambiente che ha rilasciato l’autorizzazione ai lavori né da parte delle Aree protette alcuna richiesta per la loro sospensione. Il consiglio dell’Ente, inoltre, ha anticipato che chiederà dei controlli sui fanghi sversati a dei professori universitari per verificare il loro eventuale stato di inquinamento; non è chiaro quando finiranno i lavori perché gli stessi dipendono molto dalle condizioni atmosferiche e, di conseguenza, se e quando IREN potrà intervenire per sistemare, come ha annunciato, i danni provocati dagli sversamenti; la situazione sta destando grande preoccupazione tra la popolazione ed è prevista a breve una manifestazione presso l’invaso, da parte del comitato in difesa del Gorzente e del Piota, per chiedere la sospensione dei lavori e la verifica di quanto fatto da IREN e dall’ente Aree protette; se e come intenda intervenire per verificare i lavori sulla diga, se siano state rispettate le indicazioni date a IREN e per tutelare le aree dei torrenti Gorzene e Piota sia sul piano ambientale che su quello faunistico venendo incontro alle preoccupazioni della popolazione del territorio e della amministrazioni comunali.