Il Gorzente ancora invaso dal fango

E’ in programma oggi pomeriggio, 29 settembre, a Casaleggio Boiro la manifestazione per chiedere a Iren di fermare lo sversamento di fanghi dalla Lavagnina nel corso d’acqua, ininterrotto ormai da giugno. I cittadini si ritroveranno alle 14 presso la sbarra che conduce alla diga e da lì, alle 14,30, partirà un corteo che arriverà all’invaso, vuoto da maggio per consentire alle imprese incaricate da Iren di lavorare sulla valvola di scarico. Nell’assemblea pubblica organizzata dal Comitato in difesa del Gorzente e del Piota, promotore della manifestazione, il sindaco di Casaleggio Boiro, Alberto Caminati, unico primo cittadino presente, ha parlato di “80mila metri cubi di fango finiti nel Gorzente, di cui 20 mila rimasti nella piccola diga della centrale idroelettrica, a valle della diga“. Un disastro ambientale, secondo Caminati e altri, che avrebbe causato la morte dei pesci e delle altre specie che vivono nel Gorzente e nel Piota. Venerdì le Aree protette dell’Appennino Piemontese hanno organizzato un sopralluogo alla Lavagnina con il tecnico di un’azienda che con un drone ha sorvolato il corso del torrente Gorzente proprio per comprende l’entità del danno. Le Aree protette sono finite al centro delle polemiche per la mancata vigilanza sui lavori. Il presidente Danilo Repetto ha parlato di indagini in corso.

Con la manifestazione il comitato vuole chiedere anche un confronto pubblico a Iren, alla quale nè il ministero dell’Ambiente, informato dell’accaduto dagli esposti di Legambiente e Pro Natura, nè le Aree protette hanno chiesto di sospendere lo sversamento del fango. Nelle prescrizioni imposte a Iren dall’ente di Bosio lo sversamento doveva essere limitato e doveva essere costruita una paratia per contenere i materiali, mai realizzata.